Il circolo senese interviene nella questione Fondazione
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I fatti, non da ora, sono chiari: Siena, non ha più il controllo della Fondazione. Tale controllo è oggi in possesso di quei soggetti finanziari con i quali la fondazione si è indebitata fino al collo per mascherare il disastro che si andava producendo. Ora si possono solo limitare i danni, sperando che la fondazione riesca a mantenere, in futuro, almeno un ruolo di qualche spessore nella compagine azionaria di quella che fu la nostra grande banca.
Si può giudicare apprezzabile, pur se assai tardivo, l’appello del sindaco alla “coesione”, che deve passare da una vera discontinuità nei nominati, chiedendo agli attuali rappresentanti del comune di compiere un atto di responsabilità. E’ indubbio che tutte le forze politiche e sociali della città oggi debbano concorrere a salvare il salvabile, aprendo di fatto una nuova stagione nella vita politica cittadina che dovrà concretizzarsi, a nostro parere, con un’autentica verifica politica. Il consiglio comunale è composto da consiglieri e la giunta da assessori che hanno, nel precedente mandato amministrativo, avvalorato tutte le scelte della Fondazione; esprimendo altresì un giudizio positivo sull’acquisto di Antonveneta.
Giudichiamo interessante l’indicazione di una necessaria “discontinuità” che, per le cose sopra indicate, non si limiti a far volare in aria qualche straccio, ma si risolva in un modo nuovo di governare, animato da senso di responsabilità verso il bene comune, trasparenza e professionalità, superando il criterio politico che è stato di nuovo adottato con la recente nomina nel consiglio generale della fondazione.