SIENA. E’ stato stipulato oggi l’atto di fusione per incorporazione di Banca Antonveneta in Banca Monte dei Paschi di Siena. Contestualmente è avvenuto il conferimento del ramo d’azienda del valore di 3.200 milioni e composto da oltre 400 sportelli a favore della nuova Banca Antonveneta, una banca a servizio del Triveneto che sarà operativa dal primo gennaio 2009.
Per far fronte al conferimento, l’assemblea straordinaria di “nuova” Banca Antonveneta ha aumentato il capitale della società per complessivi 3.200 milioni di euro (di cui 1.000 milioni di valore nominale e 2.200 milioni a titolo di sovrapprezzo), portandolo da 6.300.000 a 1.006.300.000 di euro. L’operazione è avvenuta in seguito alla decisione presa dell’assemblea degli azionisti di Banca Monte dei Paschi di Siena che si è svolta il 4 dicembre scorso. Subito dopo, l’assemblea della “nuova” Banca Antonveneta ha nominato il cda che sarà composto da: Andrea Pisaneschi (presidente), Francesco Caltagirone jr (vicepresidente), Enrico Marchi (vicepresidente), Massimo Caputi, Ernesto Rabizzi, Carlo Querci, Lucia Coccheri, Dario Montinari, Aniceto Vittorio Ranieri, Massimo Carraro, Lauro Buoro, Nereo Destro, Andrea Nuti, Giancarlo Barbieri, Vittorio Sorge (consiglieri). Giuseppe Menzi sarà il direttore generale.
La nuova Banca Antonveneta sarà operativa dal primo gennaio 2009, conterà su una rete distributiva di 403 sportelli, unitamente ai centri pmi, i centri private, il centro enti e le tre aree territoriali operative nel Triveneto.
L’insieme delle operazioni (fusione e conferimento di ramo d’azienda) sono in linea con le indicazioni del piano industriale 2008-2011 del Gruppo Montepaschi che prevede, tra l’altro, una profonda riconfigurazione strutturale del Gruppo medesimo ed una razionalizzazione della rete.
La nuova Banca Antonveneta, società non quotata, sarà totalmente controllata da BMps e continuerà ad utilizzare il brand storico di Banca Antonveneta, per garantire continuità d’immagine e mantenere il radicamento territoriale nelle aree di appartenenza.
Il focus sarà sul cliente, sul territorio, ripartendo dal “contatto”, dalla “vicinanza” con gli operatori economici locali, le famiglie, le imprese e con l’obiettivo di unire il patrimonio di una storia secolare con una visione strategica innovativa, riconquistando un ruolo significativo nel sostenere il processo di crescita del Nord Est.