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di Augusto Mattioli
SIENA. E' stato raggiunto questa notte – a qualche ora dall'assemblea dei soci che si è tenuta questa mattina (4 dicembre) e che aveva per tema l'incorporazione di Banca Antonveneta – l'accordo tra i vertici del gruppo Mps e tutti i sindacati dei dipendenti per dare concreta operatività alla fusione con Antonveneta.
In particolare il ridisegno organizzativo del gruppo conseguente all’incorporazione e il contestuale scorporo di Nuova Banca Antonveneta determina una contrazione degli organici delle strutture centrali di circa 700 unità con lo snellimento delle sedi di direzione generale di Banca Antonveneta di Padova e di Roma, dove saranno previste unità delocalizzate della capogruppo. Inoltre saranno chiuse circa 15 sedi presenti sul territorio nazionale “con effetti positivi” si legge in una nota di Mps “anche in termini di space management”.
L’accordo con i sindacati prevede anche un potenziamento della forza commerciale anche attraverso lo strumento delle riqualificazione per circa 300 unità. La mobilità professionale e territoriale sarà gestita con la valorizzazione delle caratteristiche delle singole risorse in termini di conoscenze e motivazioni. E infine determina uscite di personale “di elevata anzianità e grado”. Dall'inizio dell’anno circa 700 persone hanno lasciato, prevalentemente dalle strutture centrale, mediante meccanismi tecnici di uscita agevolata su base volontaria. "L’intesa con i sindacati – puntualizza la nota della banca senese – consente di coniugare gli obiettivi di efficienza da accentramento definiti dal piano industriale, con la valorizzazione delle professionalità, in piena coerenza con il percorso avviato tramite l’integrazione di Bam".
Passando alla cronaca dell'assemblea di questa mattina: i soci di Banca Mps hanno approvato il progetto di fusione per incorporazione di Banca Antonveneta nel gruppo senese. Una operazione che secondo quanto si legge nella delibera “si pone in linea con le indicazioni emerse dal piano industriale 2008/2011 approvato dal Cda lo scorso 10 marzo”. Un piano che prevede la riconfigurazione strutturale dell’attuale morfologia del gruppo e una razionalizzazione della rete. La fusione sarà realizzata mediante” la fusione omogenea per incorporazione diretta" essendo la Antonveneta interamente di proprietà di Banca Mps.
“All’ordine del giorno non c’è alcuna revisione del piano industriale 2008/2011”.
Lo hanno puntualizzato Giuseppe Mussari, presidente di Banca Mps e il direttore generale Antonimi Vigni a margine dell'appuntamento con i soci. “Aspettiamo di vedere i risultati – hanno aggiunto – delle operazioni di integrazione di Banca Antonveneta e di Banca Toscana”. Una operazione quest’ultima che si dovrebbe concludere entro il prossimo mese di Marzo.
L'occasione dell'assemblea dei soci ha permesso al presidente Mussari di toccare altri punti della "filosofia del gruppo", togliendo qualche curiosità ai soci intervenuti.
"Non abbiamo mai avuto stock options e credo che non ne avremo mai" ha sottolineato Mussari in risposta ad un socio intervenuto sulla delibera riguardante l’operazione stock granting per l’esercizio 2007. La delibera che è stata approvata, e che secondo la banca ha lo scopo di motivare i dipendenti prevede acquisti sul mercato da parte della banca fino ad un massimo di 22 milioni.