L'Associazione denuncia la situazione di stallo e di mancata risposta sulla difesa e salvaguardia della professione
ROMA. L’ANGT, Associazione Nazionale Guide Turistiche, i sindacati e le associazioni di Guide Turistiche firmatari dell’ultimo documento inviato al Ministro Gian Marco Centinaio e al Governo denunciano, ancora una volta, la situazione di stallo e di mancata risposta sulla difesa e salvaguardia (questione diventata ormai gravissima e insostenibile) della professione di Guida Turistica. Con un documento inviato a febbraio, ANGT e 32 associazioni regionali e provinciali insieme ai sindacati hanno chiesto al Ministro Centinaio la riapertura di un tavolo per arrivare, una volta per tutte, ad una legge di riordino della professione e, contestualmente, alla sospensione delle procedure di abilitazione da parte delle Regioni.
“Con molto rammarico apprendiamo invece che il Ministro, anziché dare risposte in via ufficiale, servendosi dei canali istituzionali, avrebbe comunicato una possibile riapertura della trattativa unicamente attraverso una risposta privata su canali social – afferma la presidente di ANGT Adina Persano -. Sappiamo bene quanto sia cambiato il mondo della comunicazione, ma ci saremmo aspettati più rispetto e considerazione da un’istituzione dello Stato”.
L’ANGT, fin dalla sua fondazione nel lontano1986, ha sempre collaborato con il Governo e con le Autorità del settore fornendo liberamente, sulla base di una consolidata esperienza e conoscenza della professione, un parere “tecnico” sia positivo che negativo, sempre in senso costruttivo.
“Il Ministro è certo al corrente – prosegue Adina Persano – di quanto le proposte fatte ai tavoli istituzionali attraverso i suoi rappresentanti e le Regioni ci abbiano lasciato a dir poco perplessi.. “A fronte delle numerose dichiarazioni rilasciate dal Ministro a favore della Guida Locale, o comunque di un sistema che salvaguardasse il carattere territoriale della nostra professione, (vedasi sue interviste, dichiarazioni, atti parlamentari) ora ogni possibile base di intesa è saltato. Il ministro pare abbia infatti cambiato posizione senza averne fornito una plausibile giustificazione ”.
Perché questo cambiamento? Perché volere, ora, la Guida Nazionale? Si continua, quindi, ancora una volta a parlare di abilitazione nazionale ben sapendo che la proposta di ANGT è di una Guida strettamente legata al territorio in cui vive. ANGT ribadisce che parlare di Guida Nazionale in Italia è un ingiustificato e irrispettoso atteggiamento nei confronti di un incommensurabile e ineguagliabile patrimonio culturale della Nazione, che nessun professionista potrà mai illustrare con professionalità e approfondita conoscenza. “Crediamo sia giunto il momento che il Ministro, se ne è proprio convinto, renda pubblico questo suo voltare pagina alle migliaia di guide turistiche che hanno seguito la sua attività parlamentare e la sua campagna elettorale”.
“Vorremmo però a questo punto porre una domanda al Ministro e a tutto il Parlamento”, continua la Presidente. dell’ANGT “Perché vi siete tanto battuti per sottrarre dal regime della direttiva c.d. Bolkestein soggetti come gli operatori del settore balneare o gli ambulanti, lasciandovi invece, in maniera giuridicamente scorretta, la professione di Guida Turistica? Questa, essendo da sempre una professione regolamentata, ricade infatti nella Direttiva Professioni 2005/36/CE, e sue modifiche: la figura di una Guida Turistica non può essere equiparata, di fatto, alla figura di un comune prestatore di servizi”.
“Perché, Ministro, vorrebbe consentire alle Regioni di “rispolverare” il sistema della regolamentazione della professione a mezzo della cosiddetta intesa Stato – Regioni – le cui bozze preparatorie hanno evidenziato un forte pressapochismo e la tendenza a legittimare pratiche scorrette, da corsi abilitanti di formazione al posto di seri esami pubblici? Non pensa a tutelare invece la dignità e il decoro professionale di una categoria che, in quanto tale, aspira ad una regolamentazione di tipo legislativo e non certo amministrativo?”.
Vorremmo infine ricordare come il ricorso allo strumento dell’intesa sia del tutto illegittimo perché la Costituzione italiana prevede una competenza ripartita tra Stato e Regioni in materia di professioni, e, a tale riguardo, la Corte Costituzionale ha ripetutamente affermato che «la potestà legislativa regionale nella materia concorrente delle “professioni” deve rispettare il principio secondo cui l’individuazione delle figure professionali, con i relativi profili e titoli abilitanti, è riservata, per il suo carattere necessariamente unitario allo Stato, rientrando nella competenza delle Regioni la disciplina di quegli aspetti che presentano uno specifico collegamento con la realtà regionale”.
“Richiediamo pertanto non solo al Ministro – conclude la presidente Adina Persano -, ma a tutto il Governo un serio confronto, la sospensione delle procedure di abilitazione da parte delle Regioni e l’istituzione di un nuovo tavolo tecnico per la definizione di un disegno di legge di riordino della professione di Guida Turistica”. ANGT, in coordinamento con i sindacati e numerose altre associazioni regionali e provinciali, proclama sin d’ora lo stato di agitazione generale della intera categoria, riservandosi tutte le ulteriori azioni legali e sindacali che dovessero ritenersi necessarie.