Non credo che le risorse economiche siano state ben indirizzate
SIENA. Non dovrebbe ormai più sorprendere leggere e sentire le parole di alcuni candidati per il consiglio comunale, o addirittura designati come papabili assessori alla cultura, riguardo la valorizzazione e, in alcuni casi, il salvataggio delle Istituzioni musicali cittadine. Purtroppo lo stupore ancora ci coglie.
E’ proprio vero; cosa mai non farebbero certi politici pochi giorni prima delle elezioni per accaparrarsi un po’ di voti in più?
Negli ultimi anni queste istituzioni hanno gravato sulla città, tra contributi del Comune, della Provincia, della Fondazione e Banca MPS, per un totale di circa otto milioni di euro annui. Nessuno, però, parla degli sprechi di questo denaro da parte delle presidenze e direzioni delle suddette “eccellenze”: acquisti di strumenti musicali inutilizzati, organizzazioni di corsi dalla scarsa rilevanza didattica, eventi e manifestazioni frequentate da numeri esigui di persone, retribuzione a docenti con classi pressoché deserte, designazioni di incarichi superflui, retribuzioni maggiorate dei docenti interni rispetto alle collaborazioni esterne (dovrebbe essere l’opposto), eventi esclusivamente creati per incrementare curriculum di persone non propriamente meritevoli, conferma di docenti che portano solo i propri allievi personali (quando va bene) a corsi che dovrebbero essere di richiamo internazionale.
Al solito vogliamo continuare a mantenere realtà gestite con la mentalità dell’auto-servizio: “gestisco questa istituzione, con risorse anche pubbliche, per il mio proprio tornaconto”.
Come mai a Siena per gli eventi di musica classica, a meno che non si tratti di artista mediaticamente strafamoso, i teatri sono per metà vuoti? Come mai i concerti di musica jazz richiamano al massimo un centinaio di persone, quando va bene? Non credo che le risorse economiche investite negli anni passati siano state ben indirizzate con criteri di lungimiranza. I giovani non sono molto attratti dalla musica prodotta dalle nostre eccellenze cittadine. Di chi sono le responsabilità? Si è vero che ci sono ragazzi che suonano a Siena, ma la qualità? L’evento “Siena and Stars”, che si sono affrettati a pubblicizzare pochi giorni prima del voto e che costerà svariate centinaia di migliaia di euro, contiene molti eventi pop, genere musicale snobbato, in tempi non sospetti, dalle nostre “eccellenze”.
Sicuramente le Istituzioni musicali cittadine costituiscono un tesoro culturale per Siena ma, con risorse economiche esigue rispetto al passato, come potranno essere valorizzate da quelle stesse persone che con ingenti contributi le hanno appena mantenute in vita? Per valorizzare le realtà musicali occorre cambiare mentalità rispetto al passato e modificare l’organizzazione riguardo alla didattica. Alcune proposte concrete le ho pubblicate sul sito di Siena Futura.
Le scelte politiche fatte nei riguardi della musica negli anni passati non credo che abbiano tenuto sufficiente conto del degrado culturale nazionale e non sono assolutamente andate nella direzione giusta per creare qualcosa di costruttivo e duraturo ma sono servite solo a fare un buon fuoco di paglia, modo di operare che, come leggiamo per ora dalla stampa, ancora permane.
La speranza rimasta è che lo stupore di cui sopra, faccia scegliere ai cittadini senesi persone che invece di parlare, parlare e ancora parlare, in questi anni abbiano svolto attività rivolte a seminare interesse per la musica, magari mettendoci molto del proprio, perché a sperperare denaro altrui sono capaci in molti.