Il consigliere comunale suggerisce alcuni temi da trattare
SIENA. In questi giorni sono apparsi vari articoli, più o meno “firmati”, sulla stampa locale relativi alle prossime elezioni amministrative per il Comune di Siena, ma pochi, secondo me, sono entrati davvero nel merito delle questioni. Per esempio, non ricordo che nessuno dei partiti che sono nella attuale maggioranza abbia affrontato alcuni temi che sono stati già affrontati in Consiglio e che potrebbero risultare utili per capire le intenzioni della nuova Giunta. Dico subito che non sono “pentito” di aver partecipato alla maggioranza uscente, ma trovo inutile, se non addirittura dannoso, dire che tutto ciò che abbiamo compiuto era sicuramente la “migliore soluzione”. Cito come primo esempio, il tema “acqua”: è probabile che nella prossima primavera invece di eleggere un nuovo parlamento, si voti per i referendum sui quali il Forum Acqua ha raccolto le firme nei mesi appena trascorsi: ebbene hanno firmato per quei referendum nella nostra città tantissimi cittadini che “appartengono” alla maggioranza uscente, ma questa maggioranza non ha voluto accettare la moratoria proposta dal Forum (e dal PRC in Consiglio Comunale), ed ha votato i nuovi patti parasociali che il Fiora SpA e la parte pubblica (compreso il Comune di Siena) hanno sottoscritto, dando per scontato in questo modo che i referendum non passeranno. Un altro argomento importante di cui si è parlato (anche grazie ad una interrogazione presentata dal mio gruppo) che potrebbe essere di interesse per gli elettori è la risalita che dalla Stazione FS porterà all’Antiporto: anche i giornali locali hanno scritto che non sarà completamente accessibile; eppure il programma elettorale del 2006 le barriere architettoniche diceva di volerle eliminare, non di inserirne delle nuove… Ultimo, ma non per importanza, il primo Regolamento Urbanistico, che sembra giunto al traguardo; qui di argomenti da discutere ne abbiamo trovati più di uno, tanto che il nostro segretario cittadino ha firmato per il PRC una osservazione contenente 10 punti; ecco i più importanti:
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Mentre nel 2006 il Piano Strutturale proponeva almeno il 50% di nuove edificazioni destinate ad edilizia sociale, oggi, con la crisi in atto, si riserva al sociale solo il 26%! Il resto è edilizia “libera”; eppure non ci stanchiamo di ripetere (a parole) che occorre ridurre il consumo di territorio!
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Sono anni che il Consiglio chiede alla Giunta di predisporre un nuovo Regolamento Edilizio, che OBBLIGHI i costruttori ad usare criteri rigorosi per il risparmio energetico, oggi solo suggeriti, che oltretutto permetterebbe a chi abiterà nei nuovi edifici un notevole risparmio delle bollette (ne esistono già adottati in varie città italiane).
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Non condividiamo la trasformazione dell’ultimo vero cinema (Impero) in alloggi, uffici e negozi; si trova in uno dei futuri punti di attracco alla città e potrebbe essere utilizzato meglio secondo noi con la sua destinazione attuale.
Questi argomenti, trattati qui molto brevemente, possono essere facilmente individuati anche nel programma elettorale del 2006, ma evidentemente non è stato “facile” mantenere le promesse. Il nostro gruppo, come sappiamo, non è rappresentato in Giunta da tempo, e potrebbe essere forse questa una delle cause che non ci hanno permesso di “pesare” di più su certe decisioni amministrative. Potrebbe essere anche per questo che una parte consistente dei nostri sostenitori ci chiede di rimanere fuori dal tavolo del centrosinistra (e io sono con questi), anche perché il maggior partito della coalizione, il PD, dopo aver fatto di tutto per toglierci una rappresentanza parlamentare, si muove oggi in una logica tutta centrata sul mantenimento di un sistema che, secondo noi, è la causa stessa della crisi alla quale gli enti locali in teoria dovrebbero dare risposte. Oggi molti parlano di “futuro”: è nato da poco in Parlamento un gruppo che si richiama al futuro e anche nel nostro Consiglio uno dei gruppi di maggioranza ha un nome che sembra guardare lontano, ma quanti sanno che c’è già un importante movimento internazionale che propone un modello di vita in grado di far fronte alla crisi senza arretrare, migliorando invece la qualità della vita? È il movimento delle “città di transizione” (ne ha parlato anche Report domenica scorsa; in Italia per il momento c’è solo Monteveglio, cittadina di 5000 abitanti in provincia di Bologna, mentre in un quartiere di Londra, Brixton gli abitanti sono circa 60.000), e si potrebbe pensare a Siena come primo capoluogo di provincia “in transizione” verso il futuro.
Francesco Andreini – Capogruppo Rifondazione Comunista-S.E.