MONTEPULCIANO. Andrea Rossi, il candidato alle primarie del Pd a Montepulciano, quello che ha deciso di scendere in campo contro il sindaco uscente, Massimo Della Giovampaola, ce l'ha fatta. Il giovane assessore all'urbanistica che nei mesi scorsi si era battuto per vedere riconosciuto il diritto alle primarie ieri sera (22 marzo) ha potuto gioire insieme ai suoi sostenitori di una vittoria scaturita da una grande partecipazione di poliziani.
Dal capoluogo alle frazioni oltre cinquemila elettori si sono recati ai seggi allestiti dal Partito Democratico per esprimere la loro preferenza: il candidato che reputavano più idoneo a rappresentarli. Tra Rossi e Della Giovampaola anche il socialista Biagiotti, a rappresentare le primarie di coalizione. I numeri, già alle 22,00 erano indicativi di una vittoria schiacciante di Rossi: oltre il 60% rappresentato da 2.831 voti complessivi contro oltre il 30% rappresentato da 1.500 voti per Della Giovampaola. Poco meno del 3% per Biagiotti.
Lo sfidante Rossi ha vinto in tutte le frazioni: ad Acquaviva, sua “roccaforte”, ha portato a casa 784 voti contro i 139 assegnati al sindaco uscente. Nel capoluogo Rossi ha conquistato 809 voti contro 492. A Gracciano 182 voti contro 121, a Valiano 139 contro 75, a Sant'Albino 335 contro 216 e alla Stazione 368 contro 176: sempre a vantaggio di Rossi.Perfino ad Abbadia di Montepulciano, punto di forza di Della Giovampaola, i numeri gli sono stati sfavorevoli: 317 a Rossi contro i 263 segnati a lui.
Insomma, quello che fino alla sera prima, nel piccolo teatro dei Concordi di Acquaviva era parso azzardato anche solo pensarlo, una manciata di ore dopo è accaduto realmente e sembra ancora difficile crederlo.
Viene in mente la storia di Davide e Golia: del gigante con tutta la sua forza e dell'adolescente che aveva come unica arma una fionda. La volontà della dirigenza di partito che nei mesi scorsi si era dovuta arrendere al meccanismo a doppia lama delle primarie oggi ha dovuto chinare il capo di fronte ad una volontà popolare che ha sbaragliato ogni plausibile dubbio circa la direzione del suo consenso.
Quel magnifico, inesorabile e spietato giocattolo che è la partecipazione ha lasciato tutti spiazzati: felicemente spiazzati tutti coloro che pur desiderando cambiare le cose non osavano credere fino in fondo che fosse possibile; tristemente spiazzati tutti quegli altri che oggi stesso dovranno cambiare prospettiva e riassettare le pedine sulla scacchiera all'interno del panorama provinciale delle poltrone. Al di là di chi ha vinto, resta da rimettere insieme il Pd a Montepulciano.
La spaccatura c'è stata e, nei giorni scorsi non sono mancate affermazioni pesanti tra componenti della stessa sezione ma che sostenevano un diverso candidato alle primarie. Le fazioni hanno mietuto qualche vittima e l'amaro – o il dolce – in bocca possono adesso far fare qualche passo sbagliato.
C'è però chi crede – un altro sogno da cui piace farsi cullare – che, una volta finita la competizione delle primarie, archiviate le schede, sciolti i seggi, il Pd poliziano possa riunirsi senza scossoni e commissariamenti, sotto un unico, legittimato candidato.Per il bene del partito, della coalizione, e del paese. C'è addirittura chi pensa di poter ricompattare le fila senza l'intervento della “mano” senese. Una operazione meritoria: ammesso che Davide – e non si fa riferimento ad una persona piuttosto ad un manipolo di persone – non sia troppo stremato dalla sfida appena conclusa.