Diffusione di documenti ufficiali che non aggiungono niente a quanto si sapeva
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di Red – foto di Corrado De Serio
La borsa, nel frattempo, prende atto dell’immobilismo dei vertici di Rocca Salimbeni e realizza vendendo dopo i massimi registrati il 12 settembre dai minimi storici dello scorso luglio. Colpa delle continue incertezze della macrofinanza: l’Ifo ha confermato il rallentamento economico della Germania, le incertezze sul buco della Grecia, che viene continuamente riveduto e allargato, e quelle sulla Spagna, dove gli sprechi generati dal processo di regionalizzazione e autonomia non hanno convinto ancora i politici a stringere per davvero la cinghia (propria, prima di quella del popolo, ma tutto il mondo è paese, ormai). Gli analisti di Credit Suisse hanno stimato che il valore dell’azione MPS si deve stabilizzare intorno a 0,16/0,17 euro, mentre ancora ieri viaggiava a 0,23: è sempre strano essere giudicati da uno che ti ha prestato soldi e prezzo carissimo ed è ancora interessato ai tuoi affari perché deve rientrare di una parte del finanziamento alla Fondazione; ma questo è il mondo: non importano i conflitti di interessi.
Per rispondere alle voci che volevano vedere una scollatura tra Fabrizio Viola e il gruppo dirigente di banca e PD, Alessandro Profumo ha fatto dichiarazioni importanti a Affari & Finanza di Repubblica. “MPS performerà” (stendiamo un pietoso velo sull’italiano…). Il presidente ha elogiato l’operato dell’amministratore delegato Fabrizio Viola, “bravo a costruire in tempi brevi una squadra di prima qualità”. Chiara difesa, confermata aggiungendo che “Il nostro vantaggio è che la situazione di difficoltà in cui ci troviamo ci costringe ad essere i primi a muoverci in un sistema che ha una struttura dei costi non sostenibile”. Ma si stanno muovendo? è il dubbio proprio dei mercati, non solo dei dipendenti che osservano lo scorrere del tempo, stretti tra la richiesta di elezioni comunali anticipate e la reale consistenza del numero dei cosiddetti esternalizzati.