"Attacchi gratuiti e falsità: ecco come si maschera la pochezza di idee"
SIENA. Con Luciano Cortonesi, che mi chiama in causa nel suo ultimo articolo sull’ippodromo, ho lavorato per quasi un anno. Io ero consigliere comunale di maggioranza, lui assessore ai lavori pubblici.
A suo tempo ci eravamo anche confrontati sul tema ed era mia intenzione preparare una interrogazione sull’ippodromo di Pian delle Fornaci per chiedere chiarezza sulla vicenda. Purtroppo non ci fu tempo, ricordi Luciano? Non era una priorità e non c’erano le risorse finanziarie per terminare i lavori.
Questo è il punto, secondo me, per riportare la discussione sui binari giusti. Ora ti ergi a paladino della verità quando sai benissimo quali erano le difficoltà che tu stesso facevi presente. Oggi invece punti l’indice.
Mi suona molto strana la tua risposta così priva di contenuti e vuota nel prospettare soluzioni al problema. L’ippodromo di Pian delle Fornaci purtroppo è sempre lì. Le cause ed alcune proposte per la sua rinascita le ha scritte benissimo Stefano Barsanti vice presidente dell’Associazione Noi Siena, pisano di San Rossore, sede dell’ultimo baluardo sano dell’ippica toscana, che notoriamente non usa agenzie di stampa per affermare le sue idee.
Si insinua il sospetto quando si è in difetto. La tecnica è chiara: pronti a puntare il dito contro lo straniero anche se lo straniero in questione ha contribuito significativamente a recuperare e pubblicare una fiaba sul Palio. Non si è capito che oggi il sospetto e la disinformazione sono le armi spuntate dei vecchi arnesi della politica.
Non credo occorra essere nati sulle lastre per poter parlare dei problemi della città. Occorre però viverci, occorre confrontarsi con la gente, in questo caso anche con alcuni cavallai che conoscono benissimo il problema e non hanno più voglia di essere manipolati e tirati per la giacchetta.
Come Stefano Barsanti ha ricordato il punto non è quello di difendere alcun ex amministratore perché è palese in questo caso di chi sono le responsabilità. Il punto è non usare attacchi strumentali e falsi per farsi spazio nell’agone elettorale specie quando questi attacchi, portati per screditare questo o quello, in realtà colpiscono le centinaia di persone che hanno vissuto sulla loro pelle la tragedia del crollo dell’ippica a Siena. Persone che sono stufe di veder travisata la realtà a beneficio del politicante di turno.
L’Associazione Noi Siena da anni ascolta la nostra comunità e tenta con le sue sole forze di farsene portavoce. Non sto qui a ricordare cosa ha proposto e per quali temi si è battuta nell’interesse della città e dei cittadini. Quella stessa associazione che ha avuto la forza e l’ambizione di rifondarsi come reale espressione civica con un nuovo gruppo dirigente e di viaggiare da sola, senza stare sotto le ali di nessuno.
Le inesattezze riportate da Cortonesi sanno più di una ridda elettorale per cercare voti più che per sollevare realmente un tema di interesse per la città. Per fortuna noi non abbiamo questo problema e ci possiamo permettere di dialogare con i cittadini senza interessi elettorali di sorta.
A noi interessano i fatti raccontati nell’articolo di Barsanti per altro ripreso positivamente, seppur con i suoi distinguo, anche dal noto sito internet Sunto, uno dei pochi veri conoscitori della storia del Palio e dell’Ippodromo di Pian delle Fornaci, che ha definito con estrema chiarezza e semplicità come “vergognosa e falsa” la posizione di Cortonesi riservandosi di rincararela dose nei prossimi giorni.
Caro Luciano forse hai perso una buona occasione per stare zitto.
David Chiti