"Alleggerire la pressione fiscale su gas ed elettricità"
“A costare di più – precisa il Presidente di Estra Banchetti – non è tanto il prezzo del gas che è oggi (dati AEEG) allineato al resto d’Europa quanto le tasse in particolare quelle sul gas. Basta osservare le voci di spesa nella bolletta di famiglie e piccoli consumatori (fino a 1.500 mc/anno) nel mercato di tutela del gas: ancora oggi la voce che (fonte AEEG) incide per il 35% è quella legata alle imposte (accisa, addizionale regionale e Iva)”.
L‘accisa (imposta sul consumo) per gli usi civili, e quindi per quelli domestici, incide per un 17% sul totale della bolletta, è diversificata per le due macro zone Centro nord e Centro sud e varia in relazione a 4 scaglioni di consumo; per gli usi industriali ha un’unica aliquota per i consumi fino a 200mila Smc. L’addizionale regionale pesa per un 2% circa sul totale della bolletta ed è decisa in modo autonomo da ciascuna regione nei limiti fissati dalla legge. L’IVA è applicata sulla somma di tutte le voci della bolletta (costo dei servizi di vendita+costo dei servizi di rete+imposte); per gli usi civili è del 10% per i primi 480mc consumati, del 21% su tutti gli altri consumi e sulle quote fisse; per gli usi industriali generalmente è del 10%. Questa voce incide per circa il 15% sul totale della spesa.
“Crediamo – conclude il Presidente Banchetti – sia giunto il momento di ridare veramente competitività alle nostre imprese, di impegnarsi concretamente e di assumersi un impegno chiaro per diminuire la pressione fiscale e allineare i costi dell’energia al resto d’Europa. La voce imposte sulla bolletta energetica non penalizza solo industrie e famiglie ma anche le aziende di un settore essenziale come quello dei servizi pubblici che solo potendo operare in condizioni di concorrenza vera e leale possono essere competitive e contribuire alla ripresa economica”.