"Oltre l'austerità" è curato da Cesaratto e Pivetti
L’e book, scaricabile gratuitamente dal sito web http://temi.repubblica.it/micromega-online/, raccoglie una serie di contributi sulla crisi economica in Europa e sull’attualissimo tema del rigore economico e finanziario contrapposto agli interventi per la crescita e per il supporto del welfare. I contributi ospitati, firmati da docenti di molte università italiane, vogliono presentare – come scrivono i curatori del volume nell’introduzione – “un’analisi della crisi economica in Europa che sia libera dagli stereotipi e dai pregiudizi della cultura neo-liberista dominante; quella cultura che – ispirando le politiche di austerità prescritte dalla Commissione europea, dalla Banca centrale europea e dal Fondo monetario internazionale – sta precipitando il nostro continente nella recessione e, di più, sta minando alla base lo stesso «modello sociale europeo», cioè una delle esperienze più avanzate di convivenza civile che la storia del mondo ha conosciuto.”
Il volume approfondisce le cause e la natura della crisi europea, sviluppa argomentate critiche alle soluzioni basate sulle politiche di austerità fin qui adottate e arriva ad analizzare le conseguenze di una rottura dell’euro, o della fuoriuscita di un paese dall’Eurozona. Si chiedono infine i curatori del libro: viste “le debolezze costitutive dell’unificazione monetaria europea e le radici dell’ostilità delle classi dominanti e del paese più potente a soluzioni progressiste, quale via d’uscita può ritenersi la più auspicabile?”.
“Una dura battaglia dovrebbe svilupparsi nella sinistra europea perché finalmente rompa con gli interessi dei ceti dominanti (…) Una battaglia che dovrebbe farsi promotrice di una rifondazione su basi progressiste della cooperazione europea. Ma (…) questo ri-orientamento si profila come un processo molto difficile, comunque lungo e incerto, mentre ben più certe e rapide si profilano per noi le devastazioni economico-sociali e politiche dell’austerità. E’ allora ragionevole domandarsi se il ritorno ad una maggiore autonomia economica e monetaria nazionale, pur se provocato da circostanze esterne al nostro paese, non potrebbe risparmiarci una buona parte di quelle devastazioni.”