"C'è necessita di grande autorevolezza e di rapporti più diretti con la cittadinanza"
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SIENA. La prossima domenica, il 12 ottobre, ci saranno le elezioni di secondo grado per la nuova Provincia. Una elezione tra “addetti ai lavori”, a conferma della nostra valutazione espressa dai parlamentari di SEL fin durante l’approvazione della cosiddetta legge “Del Rio”. Questa nuova modalità elettiva per le Province, aumenterà il distacco dei cittadini dalle istituzioni, così come la stessa “riforma” del Senato.
Qualche partito ha organizzato incontri con i propri “elettori”, consiglieri e sindaci, più per organizzare il voto “pesato” e da spalmare tra i propri candidati che a coinvolgere i cittadini sulle novità, i limiti e i programmi che si potranno attuare in base alle funzioni che verranno assegnate al nuovo ente. Qualcuno deve aver esagerato con la calcolatrice, altrimenti non ci spiegheremmo come una consigliere elettrice, fosse convinta che potesse votare soltanto per un candidato di un comune vicino. No, per fortuna la legge elettorale, nonostante i tanti tecnicismi che la contraddistinguono, permette ai consiglieri e ai sindaci di votare per una delle 2 liste presente e per un qualsiasi candidato/a presente nella lista scelta.
Poco è stato invece scritto dei problemi reali che la nuova Provincia dovrà affrontare in un territorio grande e diversificato come il nostro, sotto i profili ambientali, economici e sociali. L’altro aspetto preoccupante è dato dalla mancata definizione delle competenze riservate o assegnate alla nuova Provincia, il che rende peraltro impossibile definirne la pianta organica, le sedi e dunque il bilancio.
In questo quadro difficile, riconfermando la scelta a suo tempo fatta per una gestione unitaria del centrosinistra della Provincia, Sinistra Ecologia e Libertà ha scelto di candidare nella lista “CentroSinistra per la Provincia di Siena” Fabiola Ambrogi, Consigliere Comunale di San Casciano dei Bagni, dove è stata Sindaco per due mandati. e la cui esperienza politica e amministrativa è anche arricchita dal ruolo positivamente svolto come Presidente della Comunità Montana del Cetona e dell’Ato rifiuti. Una candidatura quindi assolutamente qualificata al ruolo complesso da svolgere.
Fabiola Ambrogi, accettando la candidatura, ha rilasciato la seguente dichiarazione: “Per le nuove Province questo è il un momento istituzionale più difficile, che necessita di grande autorevolezza e di rapporti più diretti con la cittadinanza, con i rappresentati sindacali e delle categorie economiche, perché il prossimo anno sarà determinante per ridisegnare l’assetto amministrativo e funzionale dell’Ente Provincia. Di sicuro c’è che le risorse economiche sono già state ridotte considerevolmente pure in assenza di criteri ben definiti, ed a fronte di competenze importanti che ancora restano attribuite all’Ente dalla legge Del Rio. Basti pensare ai quasi duemila chilometri di strade provinciali del senese cui provvedere, o alla gestione delle scuole di secondo grado, solo per fare due esempi”.
Fabiola Ambrogi continua “ci sono poi le competenze attribuite alle Regioni e che la Regione Toscana aveva delegato alla gestione della Provincia, in primis la formazione e le politiche del lavoro che, per essere gestite adeguatamente, necessitano di un contatto diretto con le realtà territoriali, come del resto il turismo, l’agricoltura, l’ambiente, ecc., per le quali non è dato sapere come verranno attribuite, se in tutto o in parte, e come eventualmente potrebbero essere gestite direttamente da Firenze. In questo quadro vanno considerate anche le diverse professionalità e le difficoltà cui verrebbe sottoposto il personale interessato. Va infine considerato che, in un contesto come quello attuale, le città metropolitane faranno la parte del leone a scapito delle realtà minori, per quanto riguarda ruoli e risorse”.
“E conclude: “Siamo in un momento di gravi difficoltà economiche e sociali, con una crisi che non lascia intravedere spiragli, ed è necessario rilanciare l’occupazione. La nuova Provincia dovrà svolgere, di fatto, un ruolo di coordinamento delle iniziative dei Comuni, mettendo in cantiere alcune proposte concrete, come per esempio, la riqualificazione energetica del costruito, compresa quella degli edifici pubblici a partire dalle scuole, per ridare fiato al settore edilizio. Dovrà inoltre attivare opere infrastrutturali, peraltro già previste, per rendere più competitivo il territorio, insieme alle opere di manutenzione per renderlo più sicuro. In questa fase serve ridefinire l’idea stessa di sviluppo sostenibile e armonioso, ed in questo quadro la Provincia dovrà fungere da soggetto promotore. Dovremo anche evitare la strada della privatizzazione e delle esternalizzazione dei servizi. Se verrò eletta, io lavorerò a partire da questi obiettivi e cercherò di coinvolgere nelle scelte della nuova provincia i cittadini, i comitati e le associazioni interessati alle problematiche che resteranno in capo al nuovo ente provinciale”.
Qualche partito ha organizzato incontri con i propri “elettori”, consiglieri e sindaci, più per organizzare il voto “pesato” e da spalmare tra i propri candidati che a coinvolgere i cittadini sulle novità, i limiti e i programmi che si potranno attuare in base alle funzioni che verranno assegnate al nuovo ente. Qualcuno deve aver esagerato con la calcolatrice, altrimenti non ci spiegheremmo come una consigliere elettrice, fosse convinta che potesse votare soltanto per un candidato di un comune vicino. No, per fortuna la legge elettorale, nonostante i tanti tecnicismi che la contraddistinguono, permette ai consiglieri e ai sindaci di votare per una delle 2 liste presente e per un qualsiasi candidato/a presente nella lista scelta.
Poco è stato invece scritto dei problemi reali che la nuova Provincia dovrà affrontare in un territorio grande e diversificato come il nostro, sotto i profili ambientali, economici e sociali. L’altro aspetto preoccupante è dato dalla mancata definizione delle competenze riservate o assegnate alla nuova Provincia, il che rende peraltro impossibile definirne la pianta organica, le sedi e dunque il bilancio.
In questo quadro difficile, riconfermando la scelta a suo tempo fatta per una gestione unitaria del centrosinistra della Provincia, Sinistra Ecologia e Libertà ha scelto di candidare nella lista “CentroSinistra per la Provincia di Siena” Fabiola Ambrogi, Consigliere Comunale di San Casciano dei Bagni, dove è stata Sindaco per due mandati. e la cui esperienza politica e amministrativa è anche arricchita dal ruolo positivamente svolto come Presidente della Comunità Montana del Cetona e dell’Ato rifiuti. Una candidatura quindi assolutamente qualificata al ruolo complesso da svolgere.
Fabiola Ambrogi, accettando la candidatura, ha rilasciato la seguente dichiarazione: “Per le nuove Province questo è il un momento istituzionale più difficile, che necessita di grande autorevolezza e di rapporti più diretti con la cittadinanza, con i rappresentati sindacali e delle categorie economiche, perché il prossimo anno sarà determinante per ridisegnare l’assetto amministrativo e funzionale dell’Ente Provincia. Di sicuro c’è che le risorse economiche sono già state ridotte considerevolmente pure in assenza di criteri ben definiti, ed a fronte di competenze importanti che ancora restano attribuite all’Ente dalla legge Del Rio. Basti pensare ai quasi duemila chilometri di strade provinciali del senese cui provvedere, o alla gestione delle scuole di secondo grado, solo per fare due esempi”.
Fabiola Ambrogi continua “ci sono poi le competenze attribuite alle Regioni e che la Regione Toscana aveva delegato alla gestione della Provincia, in primis la formazione e le politiche del lavoro che, per essere gestite adeguatamente, necessitano di un contatto diretto con le realtà territoriali, come del resto il turismo, l’agricoltura, l’ambiente, ecc., per le quali non è dato sapere come verranno attribuite, se in tutto o in parte, e come eventualmente potrebbero essere gestite direttamente da Firenze. In questo quadro vanno considerate anche le diverse professionalità e le difficoltà cui verrebbe sottoposto il personale interessato. Va infine considerato che, in un contesto come quello attuale, le città metropolitane faranno la parte del leone a scapito delle realtà minori, per quanto riguarda ruoli e risorse”.
“E conclude: “Siamo in un momento di gravi difficoltà economiche e sociali, con una crisi che non lascia intravedere spiragli, ed è necessario rilanciare l’occupazione. La nuova Provincia dovrà svolgere, di fatto, un ruolo di coordinamento delle iniziative dei Comuni, mettendo in cantiere alcune proposte concrete, come per esempio, la riqualificazione energetica del costruito, compresa quella degli edifici pubblici a partire dalle scuole, per ridare fiato al settore edilizio. Dovrà inoltre attivare opere infrastrutturali, peraltro già previste, per rendere più competitivo il territorio, insieme alle opere di manutenzione per renderlo più sicuro. In questa fase serve ridefinire l’idea stessa di sviluppo sostenibile e armonioso, ed in questo quadro la Provincia dovrà fungere da soggetto promotore. Dovremo anche evitare la strada della privatizzazione e delle esternalizzazione dei servizi. Se verrò eletta, io lavorerò a partire da questi obiettivi e cercherò di coinvolgere nelle scelte della nuova provincia i cittadini, i comitati e le associazioni interessati alle problematiche che resteranno in capo al nuovo ente provinciale”.
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