La soluzione di localizzazione ottimale, per RFI e Trenitalia, sarebbe un luogo sconosciuto nella Valdichiana, Creti-Farneta, in mezzo ai campi
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SIENA. Riparte a Siena il dibattito sulla localizzazione della Stazione ferroviaria Medio-Etruria dove l’obiettivo sembra essere solo arrivare a Roma nel più breve tempo possibile.
La soluzione di localizzazione ottimale, per RFI e Trenitalia, sarebbe un luogo sconosciuto nella Valdichiana, Creti-Farneta, in mezzo ai campi, dove il paese più vicino è Foiano della Chiana a circa 7,5 km, 7-8 minuti in auto. Ma quanti a Siena che stanno decidendo questa localizzazione sono andati a vedere dove si trova?
Un luogo dove si può arrivare solo con l’auto propria, o con taxi, o con dei bus che dovranno essere previsti almeno da Siena, Arezzo, Perugia e Chiusi. Una zona dove dovrà essere realizzato un immenso mega-parcheggio con attrezzature di servizio.
A favore della soluzione di Creti si porta l’esempio della stazione Medio-padana di Reggio Emilia, ma il confronto non può reggere, lì si tratta di una stazione a 3,5 km da un capoluogo di provincia con 173 mila abitanti e altri importanti centri in prossimità, a Creti siamo in mezzo al nulla.
Ma ha senso nel 2025 fare ancora progetti che incentivano la mobilità su gomma senza pensare alle ripercussioni che questo avrà sull’ambiente, sulla rete ferroviaria “lenta”, sulla stazione di Siena e su tutti i numerosi utenti che utilizzano questo mezzo (pendolari, studenti, turisti, ecc.). Lo spostamento di una quantità di utenti su Creti provocherà una conseguente riduzione sulle tratte Siena-Firenze e Siena-Chiusi con un ulteriore declassamento di queste ultime, sulle quali nessuno vorrà più investire. La stazione di Siena per prima subirà una contrazione in termini di passeggeri in transito.
La recente proposta di Confindustria Siena di avere un treno diretto Siena-Roma in 2h e 30’ è una soluzione fattibile. L’altra soluzione sensata è la fermata di due/tre coppie al giorno di treni alta velocità ad Arezzo (esistente) ed a Chiusi (soppressa). Ma il vero problema per queste soluzioni resta la lentezza dei collegamenti ferroviari verso Chiusi e Firenze.
Siena ha delle linee ferroviarie della seconda metà dell’800, e anche se in questi ultimi anni c’è stato un piccolo miglioramento dei treni l’infrastruttura sconta molti handicap quali: il binario unico, l’assenza di elettrificazione, di sistema ERTMS per telecontrollo e frenature di urgenza, i numerosi attraversamenti a passaggi a livello, il mancato raccordo con la Sinalunga-Arezzo e una stazione poco funzionale.
L’impegno politico ed economico locale per rendere più efficiente il collegamento ferroviario di Siena è quasi nullo e in questi ultimi anni a Siena si è parlato solo di: aeroporto, stazione alta velocità, mentre sulla voce “ferrovie locali” praticamente il niente, con pendolari provenienti dai centri minori costretti ad usare l’auto.
Due esempi eclatanti: il Piano Urbano della Mobilità Sostenibile (PUMPS 2020) e il Piano del Turismo (2024) non riportano tra le statistiche gli arrivi/partenze a Siena con il treno. Lacuna gravissima (dimenticanza?) per due strumenti di pianificazione fondamentali per la città quali la mobilità ed il turismo.
E pensare che le ferrovie in un futuro di crisi energetica e ambientale sono fondamentali (la cura del ferro) e gli investimenti per migliorare il servizio sono strategici nel medio-lungo periodo. Siena deve pretendere il raddoppio dei binari sulla linea verso Firenze (Empoli-Granaiolo sono iniziati i lavori, ma quanto c’è voluto), il raddoppio e lo snellimento di alcune tratte sulla Siena-Chiusi, l’eliminazione dei passaggi a livello, la lunetta di scambio a Sinalunga verso Arezzo, sempre con l’obiettivo di raggiungere verso nord Firenze e verso sud Chiusi in circa 60 minuti.
Queste sono le vere priorità, altro che una stazione AV in una landa desolata della Valdichiana da raggiungere in auto o con bus Freccia Link ad alta frequenza.
Fiab Siena Amici della Bicicletta APS