Trasparenza, innovazione e semplificazione gli ingredienti della candidata alle regionali
SIENA. La sfida per il rilancio della Regione Toscana passa inevitabilmente per il rilancio e la crescita delle piccole e medie imprese. I dati parlano chiaro: anche la nostra provincia fatica a uscire dalla crisi. La produzione industriale in Toscana, secondo i dati Unioncamere, ha registrato da metà 2011 una serie di 12 trimestri di crescita negativa, con un bilancio drammatico per le imprese che hanno cessato l’attività e una crescita poco distante dallo zero.
Per invertire questa tendenza dobbiamo avere il coraggio di riformare la legislazione, il sistema di finanziamento, i processi di innovazione. Ritengo che la ricetta per lo sviluppo, anche nel nostro territorio, non possa che passare per tre parole chiave: trasparenza, innovazione e semplificazione.
La trasparenza è un valore che deve percorrere sia l’agire amministrativo che le modalità di interazione tra settore pubblico e privato, soprattutto per quanto riguarda gli appalti di servizi e la concessione di lavori pubblici. Il nostro impegno, come esponenti del Partito Democratico, dovrà essere quello di favorire gli affidamenti di servizi e gli appalti pubblici secondo il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa e non attraverso il massimo ribasso. Queste misure dovranno salvaguardare le imprese del territorio, evitare l’inserimento della criminalità organizzata e migliorare la qualità dei lavori e dei servizi al cittadino.
La semplificazione è un’altra bussola che dovrà guidare il nostro percorso legislativo, più volte annunciata e mai effettivamente realizzata. Dobbiamo affermarlo con chiarezza e con coraggio: meno lacci e lacciuoli, meno peso alla burocrazia. La semplificazione amministrativa dovrà essere garante della legalità, ma non dovrà impedire alle imprese di svolgere il loro ruolo nella società. E questa semplificazione deve coinvolgere anche l’accesso al credito, attraverso un intervento dei consorzi di fidi di valenza regionale come Artigiancredito Toscano e FISES. Perchè crescita significa nuova occupazione, pertanto gli investimenti devono essere accompagnati da sistemi di sgravi fiscali per incoraggiare l’assunzione di gruppi specifici di lavoratori nei settori chiave dello sviluppo.
Ultima ma non ultima, la parola chiave che rappresenta la sfida per la Toscana del futuro è l’innovazione: perché non si può pensare di competere a livello internazionale, anche in una regione ammirata in tutto il mondo come la Toscana, se non si favorisce il processo di ricerca, innovazione e sviluppo delle nostre imprese. Un’innovazione che ha bisogno di sostegno e di infrastrutture, attraverso un reale impegno sulla diffusione della banda larga e sui servizi tecnologici, per superare definitivamente il divario digitale anche nelle zone più periferiche della nostra provincia e favorire lo sviluppo dei talenti e delle capacità d’impresa. La distanza territoriale può essere superata dalle nuove tecnologie di comunicazione: una situazione che deve spingerci a rivedere il concetto di distretto e pensare a nuovi poli di innovazione, sia in ambienti urbani che rurali.
Dobbiamo costruire e migliorare le sinergie tra le due Università presenti a Siena ed il territorio. Perché l’innovazione può avvenire ovunque, anche in ambienti rurali, oggi più che mai. Dobbiamo soltanto avere il coraggio di sostenerla, e diventerà il nostro motore di sviluppo.
Un caro saluto,
Alice Raspanti