FIRENZE. “Semplificazione del sistema delle autorizzazioni e innovazione normativa per una migliore qualificazione e un più elevato rendimento dell’attività agrituristica”. Sono questi gli scopi della proposta di legge di riforma delle attività agrituiristiche in Toscana, che modifica la legge regionale di settore (30/2003). È lo stesso Claudio Martini a illustrare il provvedimento alla commissione Agricoltura del Consiglio regionale, che avvia l’esame della proposta di legge con la seduta di oggi, mercoledì (21 ottobre).
“La commissione terrà le consultazioni sull’argomento lunedì 9 novembre”, annuncia Aldo Manetti (Prc), presidente della commissione Agricoltura. Le consultazioni riguarderanno anche la proposta di legge per la semplificazione e l’adeguamento delle attività agrituristiche presentata da Fi-Pdl e An-Pdl e oggi illustrata in commissione dalla consigliera Angela Notaro (An-Pdl).
La proposta della Giunta, spiega Martini, è frutto di “un intenso lavoro preparatorio, che ha portato ad un testo largamente condiviso”. L’auspicio, ora, è quello di una “rapida approvazione, possibilmente entro la fine di quest’anno”. Per le aspettative del settore, “anch’io ricevo sollecitazioni quotidiane”, e per le prospettive dell’economia toscana, “perché anche dall’agriturismo può arrivare una risposta positiva alla crisi”.
Con la nuova legge, sarà più semplice e più rapido avviare una nuova attività agrituristica e modificare quelle già esistenti, “con l’introduzione della Dia”, prosegue Martini. Si tenderà ad un “maggiore dinamismo del settore, rafforzando il legame fra ristorazione negli agriturismi e produzioni tipiche e migliorando l’accoglienza”. La commissione, suggerisce il presidente della Giunta regionale, “potrebbe portare un contributo su questioni emerse più di recente nel’iter di definizione del nuovo testo di legge, come ad esempio la questione dei controlli, se siano da affidare ai Comuni (come prevede la pdl, ndr) o alle Province, come sembrerebbero preferire alcuni Comuni”.
Con la nuova legge, si potrà avviare o modificare la tipologia dell’attività da casa e con procedure on-line, con il vincolo della prevalenza dell’attività agricola. Si prevede l’eliminazione del parere da chiedere alla Provincia in materia di “principalità” dell’attività e di destinazione dei fabbricati esistenti. Cancellato, quanto all’accoglienza, il limite di camere e di posti letto e posti tavola negli agriturismi. Si introduce, inoltre, il vincolo di utilizzo di prodotti di origine toscana dando la prevalenza a quelli di produzione aziendale.
La proposta di legge di iniziativa consiliare dei gruppi Fi-Pdl e An-Pdl, primo firmatario Piero Pizzi. La proposta mira a semplificare gli oneri a carico degli imprenditori agrituristici ed adeguare l’attuale normativa alle esigenze delle imprese agrituristiche in tema di classificazione. “Cedibilità delle autorizzazioni e condizioni più restrittive per il ristoro agrituristico, queste i due interventi principali della nostra proposta di legge”, spiega Angela Notaro. Una proposta, spiega ancora Angela Notaro, che “potrebbe risolversi in alcune integrazioni della pdl presentata dalla Giunta, se queste saranno accolte e prese in considerazione” e che, si precisa nella relazione di accompagnamento, non comporta spesa a carico del bilancio della Regione Toscana.