MPS guida il trend rialzista dei bancari con una performance notevole nella seduta del mattino
di Red
SIENA. I mercati dalle parole di Mario Draghi hanno tirato la conclusione che la guerra politica tutta interna alla Bce vedeva vincitore il suo presidente nei confronti dell’opposizione di Jens Wiedmann, presidente ella Bundesbank. Spread Bund/BTp decennale che scendeva rapidamente a 368 punti base, ed euforia sui mercati europei dove se la passava bene, in serata, anche il titolo MPS, in rialzo del +5,31% a euro 0,238.
Il difficile cammino che rende realizzabile il Piano Industriale del Tandem sembra aver preso un avvio deciso, ma con i mercati e i politici mai dire mai. Lo abbiamo visto tante di quelle volte, che no è superfluo ricordarlo.
La Bce è impegnata a comprare titoli di stato europei dei paesi in difficoltà, ma non di accollarsi il piccolo (per lei) portafoglio dei decennali MPS e tirarci fuori dai guai una volta per tutte. Eppure basterebbero poco meno di 20 miliardi di euro, molto poco rispetto a quanto occorra per il salvataggio della Grecia. Così Viola può tirare un primo sospiro di sollievo: anche il venerdì di Borsa sembra cominciato col vento in poppa. Alle 11:48 +13,03% a euro 0,269, dopo una sospensione per eccesso di rialzo: sarà importante che il trend ribassista dello spread constinui, visto che il grave problema di MPS sono le perdite sui titoli di Stato di lungo periodo in portafoglio.
L’allungo di MPS è giustificato con il fatto che negli ultimi sei mesi ha perduto il 40% del suo valore contro, ad esempio, l’appena 10% di Unicredit. Nel pomeriggio dovrebbero arrivare gli attesi dati macroeconomici degli Stati Uniti, per dare una spinta ulteriore ai mercati.