Sì Toscana ha presentato un'interrogazione sull'accelerazione decisa dalla Regione
FIRENZE. “E’ in gioco il futuro assetto di un servizio pubblico strategico, fondamentale per tutte le persone, a maggior ragione per le fasce sociali più deboli già profondamente colpite dalla crisi”, esordiscono così i consiglieri regionali di Sì Toscana a Sinistra Tommaso Fattori e Paolo Sarti, il consigliere comunale di Pisa Ciccio Auletta (Diritti in Comune), i consiglieri di Firenze Antonella Bundu e Dmitrij Palagi (Sinistra Progetto Comune), i consiglieri di Livorno Marco Bruciati e Valentina Barale (Buongiorno Livorno) e Alessandro Favilli (segretario regionale Rifondazione Comunista).
“Abbiamo combattuto la privatizzazione del servizio di trasporto pubblico e denunciato per tempo i rischi di una gigantesca gara unica da 4 miliardi di euro, con 5500 lavoratori coinvolti, e la follia di un ‘ambito territoriale ottimale regionale’ unico che è tutto fuorché ottimale, considerate le molte differenze dei nostri territori. Ma la Regione è andata avanti a testa bassa e ne stiamo pagando le conseguenze”
“Adesso siamo noi a scoprire e a rendere pubblico il cronoprogramma voluto dalla Giunta che è una vera bomba nel sistema: 12 aziende sono in liquidazione entro la fine dell’anno e stiamo parlando di assets per milioni e milioni di euro. Nel febbraio scorso il Consiglio regionale aveva invece impegnato la Giunta ad affidare definitivamente la concessione del TPL solo a seguito della pronuncia del Consiglio di Stato, senza basarsi sulla sola sentenza della Corte di Giustizia Europea, in modo da evitare l’attivazione di nuovi contenziosi tra Mobit e Autolinee Toscane Spa. Il 10 ottobre il Consiglio di Stato ha deciso di riservarsi sulla decisione, ma la Giunta, anziché attendere la sentenza, ha accelerato inspiegabilmente verso l’affidamento definitivo del servizio ad Autolinee Toscane Spa. E questo senza tenere in minima considerazione la situazione di oggettiva incertezza che potrebbe provocare rischi per il servizio, richieste risarcitorie pesanti, danni patrimoniali, disagi per gli utenti e seri problemi per i lavoratori e le lavoratrici”, continuano i consiglieri.
“La Regione Toscana deve sospendere l’attuale cronoprogramma per l’affidamento del trasporto pubblico locale, che prevede un processo di liquidazione delle 12 aziende che si avvierà a metà novembre per concludersi entro il 31 dicembre, e riconvocare le parti interessate per definire un nuovo cronoprogramma condiviso. Prudenza e buon senso esigono che si attenda la sentenza del Consiglio di Stato: l’interesse pubblico, economico e patrimoniale deve essere tutelato nell’eventualità di una sentenza sfavorevole per Autolinee Toscane Spa”. “Chiediamo anche alla Giunta di venire a riferire nella prossima seduta del Consiglio regionale, consideriamo inaccettabile il tentativo di far passare tutto questo sotto silenzio”.
“Contro questa incomprensibile accelerazione voluta dalla Giunta regionale, la sinistra si sta muovendo a vari livelli: abbiamo presentato un’interrogazione a cui sarà data risposta lunedì prossimo in Consiglio comunale a Firenze e si terrà, su nostra richiesta, un consiglio comunale a tema a Pisa il 5 novembre, con la richiesta presenza dell’assessore regionale Ceccarelli”, continuano i consiglieri.
“Dobbiamo evitare una catastrofe di cui farebbero le spese chiunque utilizzi il trasporto pubblico locale e i lavoratori e le lavoratrici delle 12 società interessate”, concludono i consiglieri.