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SIENA. Alla notizia del preliminare di accordo tra Fondazione e MPS, in ordine alle richieste stragiudiziali riferite, in sintesi, all’acquisizione di Banca Antonveneta, e agli aumenti di capitale 2011, 2014, 2015, in attesa di leggere il testo definitivo dell’intesa, l’Associazione Buongoverno ha evitato immediati commenti che si unissero al coro di strumentalizzazioni politiche e trionfalismi fuori luogo.
Come spesso già capitato, ci stupisce l’auto-attribuzione di meriti anche da parte di chi, negli anni trascorsi, ha avuto innegabili responsabilità nella crisi di MPS o si è astenuto da iniziative a salvaguardia della Banca e del territorio. A questo proposito ricordiamo i vari appelli fatti nel tempo dal Buongoverno e da altre Associazioni cittadine (tutti documentati) a varie Istituzioni pubbliche (Comune di Siena, Regione Toscana, MEF etc), oltre che alla Banca MPS e Fondazione MPS, perché procedessero con atti efficaci – costituzione di parti civile, azioni di responsabilità, richiesta di risarcimenti, supporto alle azioni giudiziarie, ipotesi di rilancio – ignorati per troppo tempo e forse per questo indeboliti nella loro efficacia.
Pur negando l’enorme divario tra petitum di 3,8 mld € e transato di 150 mln € e cercando comunque di essere positivi, immaginando che l’accordo, anche per le sue modalità e tempistiche, sia frutto di un lavoro di vertici governativi italiani e non solo, ipotizziamo e auspichiamo una soluzione simile per altri Soci danneggiati, che, oltretutto, a differenza della Fondazione MPS, si sono costituiti parte civile in modo corretto e tempestivo.
Chissà se oggi sarebbe stato possibile ottenere questo, se pur minimo, risarcimento per la Fondazione senza la battaglia coraggiosa dei piccoli azionisti e del Buongoverno, con i suoi puntuali esposti ed interventi nelle varie sedi deputate – Assemblea MPS, Consiglio Comunale di Siena, BCE, Governo Italiano, Procure della Repubblica e via dicendo e con l’apporto determinante dell’Avvocato Falaschi, che ha già ottenuto importanti sentenze in alcuni processi. Ci auguriamo che ci sarà almeno l’umiltà e l’onestà intellettuale di riconoscere, anche da parte di chi è stato a lungo silente, questa azione positiva, dettata da genuina e reale passione civica.
Per quanto riguarda il destino della Banca MPS, speriamo che, come chiesto per iscritto in giugno dal Buongoverno al Presidente del Consiglio Draghi, al Ministro delle Finanze Franco, al Direttore generale del Tesoro Rivera, e di seguito al Governatore della Banca d’ Italia Visco, tutte le forze in campo si adoperino per una soluzione nel rispetto degli interessi degli investitori raggirati, dei dipendenti, della Comunità locale e nazionale.
Associazione Buongoverno MPS