Presidio di lavoratori davanti a viale Mazzini
di Max Brod
SIENA. E’ da poco incominciata l’assemblea straordinaria degli azionisti Mps, con all’ordine del giorno l’abolizione del tetto al 4% per il diritto di voto dei soci privati della Banca, presso la sede di Viale Mazzini. A manifestare, fuori dalla struttura, le rappresentanze sindacali di Fisac Cgil di Siena che – come spiega il segretario Antonio Damiani – protesta per ottenere “la ripresa del confronto con la banca sul piano industriale, e per individuare misure che attuino la riduzione dei costi e la tutela dei livelli occupazionali e delle garanzie contrattuali”. Presente anche le associazioni sindacali Dircredito, Cub Sallca con un proprio volantino e SINFUB, che a sua volta ha distribuito il proprio. Presente anche una modesta rappresentanza del Movimento Cinquestelle Siena. Gli iscritti a parlare sono attualmente quattordici.
10:53 I primi quattro interventi in assemblea riguardano il rinvio della decisione sul 4%. L’avvocato Falaschi, Gabriele Corradi, Romolo Semplici e Marsili hanno infatti chiesto che sia la nuova fondazione a votare la modifica dello statuto, e non la fondazione uscente che tra pochi giorni concluderà il suo mandato. Falaschi inoltre si appella alla legge, dichiarando non legittima la presenza di Mancini in assemblea, trovandosi al suo terzo mandato in fondazione (quando la legge ne prevede al massimo due). “Non sta a noi verificare la legittimità degli atti interni ai soggetti terzi” la risposta del presidente Profumo.
11:57 E’ intervenuta anche Maria Alberta Cambi dell’Associazione Buongoverno Mps, insieme a molti altri, a favore del rinvio della decisione sul 4%. A chiedere spiegazioni sull’urgenza del provvedimento poi, è Norberto Sestigiani, che si domanda come mai, anche se la lettera di Bankitalia (dove si rendeva necessario, per fare l’aumento di capitale rivolto ad un numero ristretto di persone, l’abbattimento del vincolo del 4%) era nelle mani di Profumo per l’assemblea dell’ottobre 2012 (richiamata con allegato H), la questione sia stata affrontata solo ora. L’unica relazione a favore dell’abolizione, attualmente, è quella del socio Zappitelli.
12:52 “La Fondazione non è nè complice nè artefice, ma pesantemente ingannata e danneggiata”. Questo l’incipit dell’intervento di Gabriello Mancini, Presidente della Fondazione Mps, che annuncia il suo voto favorevole alle modifiche statutarie (compreso il vincolo del 4%), che ritiene “non procrastinabili”. Nel processo decisionale, spiega Mancini, hanno contato le richieste della Banca D’Italia e del Ministero dell’Economia; osservazioni, queste ultime, di cui l’Ente ha dovuto tenere conto in quanto “soggetto vigilato dal Mef”. Mancini, durante la sua relazione, viene più volte interrotto da alcuni soci, qualcuno grida “buffone” e lui chiede la registrazione audio delle parole. In merito all’intervento di Falaschi, precisa di non essere al terzo mandato, ma solo al secondo, in quanto il primo non è considerato tale dopo un decreto ministeriale del 2004, successivo ad una sentenza della Corte Costituzionale, che ha reso di fatto lecito il suo mandato, e quello di altri colleghi nella sua stessa situazione all’interno delle Fondazioni Bancarie. Anche sulla delega al voto, precedentemente descritta come illegittima da Falaschi, chiarisce: “La competenza è della Deputazione Amministratrice”. Poi sulle critiche di questi giorni all’operato dell’Ente che presiede, conclde: ”Non è questo il momento di rispondere alle invettive, ma chi dovrebbe meno criticare, più critica; non scordiamoci che la fondazione ha fatto aumentare del 2-4% il Pil di questa città e di questa provincia”.
14:08 Dopo l’intervento dell’AD Viola, che risponde alle critiche di Corradi sul mancato rilancio commerciale della Banca, e che spiega gli sforzi fatti per il recupero di liquidità e il reprimento di nuovi prodotti bancari, è il Presidente Profumo a prendere la parola: “La volontà di tenere la Banca a Siena è una volontà anche di questo consiglio di amministrazione. Ma per mantenerci basati a Siena dobbiamo restare indipendenti. Laddove non avremmo la capacità di restituire i Monti Bond, la banca verrebbe nazionalizzata, e questo obbligherebbe il Governo a fare cessione a terzi della banca, che scomparirebbe dalla città”. In merito ai nuovi possibili soci commenta: “Non ci sono soci all’orizzonte, e questo perché nessuno è andato a cercarli”, poi conclude con i complimenti all’operato di Mancini: “perché in questi 15 mesi di lavoro – e ricordo che Mancini non è stato favorevole al mio arrivo – si è istaurato un ottimo rapporto, trasparenza, rispetto dei ruoli”.
14:10 L’assemblea straordinaria Mps ha approvato, con una percentuale di voti favorevoli del 98,8% (votante il 53,7 % del capitale), compreso quello della Fondazione Monte dei Paschi, l’abolizione del tetto al 4% per il diritto di voto dei soci privati della Banca, e con essa le altre modifiche statutarie previste nella delibera odierna.
14:45 Approvata anche la revoca dalla carica di Consigliere dell’Avvocato Michele Briamonte (80,05% dei voti), sospeso dopo che il Gip di Siena, su richiesta della Procura, aveva disposto – lo scorso 22 maggio – l’interdizione dall’incarico per due mesi per l’ipotesi di insider trading. Infine, in merito al secondo punto all’ordine del giorno “nomina di un sindaco supplente” è stato nominato Franco Michelotti.
15:40 In conferenza stampa, dopo l’assemblea, Profumo e Viola dichiarano di non avere ancora alcun identikit da seguire per trovare i nuovi soci di Mps, però “nel nostro mondo ideale – afferma Profumo – dovrebbe essere qualcuno che è non un operatore del settore, perché significherebbe che vuol comprarci”. Sulle esternalizzazioni, Viola commenta: “Siamo nella fase finale delle analisi delle diverse opzioni, credo che nel mese di agosto saremo in grado di fare qualche comunicazione. Ad oggi se non ci sono soprese, l’obiettivo di concludere entro l’anno è sempre valido”; poi sulle proteste dei sindacati, che sostengono l’assenza di un vero tavolo di concertazione, afferma: “Di tavoli aperti ce ne sono tanti, poi se formalmente sono partite le procedure o meno, dipende caso per caso. Quello che posso dire è che visti i tanti temi, le prossime settimane saranno momenti intensi di confronto con le organizzazioni sindacali”. Sull’eventualità di costituirsi parte civile nel procedimento che a ottobre vedrà protagonisti Mussari, Vigni e Baldassarri, stanno riflettendo “nell’ottica di massimizzare gli interessi della banca”; sulla possibilità che la delibera per l’aumento di capitale di 1.5 mld possa andare al rialzo invece, per ora, “no comment”.
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