Ma non teme "contagi" per l'Italia
SIENA. L’ad di montepaschi, Fabrizio0 Viola, ha concesso un’intervista al quotidiano La Repubblica in cui confessa:”Quel che davvero non mi aspettavo era che il governo chiedesse il referendum, un vicolo cieco: il sì avrebbe portato Tsipras a dimettersi, il no ha reso molto difficile riaprire il negoziato. Dopo il no è più dura anche per la Bce, che ha bloccato nuovi finanziamenti ma ha 89 miliardi di difficile riscossione verso banche greche. Entriamo in uno scenario inesplorato, anche per gli investitori”.
“L’andamento delle banche è stato più violento rispetto agli spread, che hanno mostrato più tenuta -continua -. Chiaro che probabilmente sul mercato dei bond c’è la presenza della Bce e di altre banche centrali, assenti sull’azionario. Le banche poi sono le società più sensibili a simili crisi”.
“Che le banche in Grecia non riaprano, in assenza di ulteriori finanziamenti Bce, è scontato, malgrado le dichiarazioni dei politici greci. Per capire l’evoluzione bisogna aspettare i prossimi giorni, vedere le scelte della Bce e se riparte la trattativa con l’Eurogruppo. Le dimissioni di Varoufakis aiutano a togliere componenti personalistiche, ma non sono condizione sufficiente. Quando una crisi si complica a questo livello è difficile individuare con chiarezza le responsabilità. In generale, il caso Grecia conferma che un’unione monetaria non può funzionare senza un’unione economica e fiscale e senza meccanismi di riequilibrio tra stati membri troppo diversi dal punto di vista strutturale, di produttività e di competitività”.
“Il sistema bancario italiano – dice ancora Viola – è passato attraverso la più grossa riduzione del Pil dal dopoguerra (-10% tra 2007 e 2014) senza significative insolvenze o aiuti di stato. Premesso questo, credo che il livello di capitalizzazione raggiunto e la vigilanza della Bce lo metta in condizione di assorbire ulteriori turbolenze senza conseguenze negative per i clienti”.