Il presidente anche nel Comitato di coordinamento della Conferenza dei Consigli regionali
FIRENZE. Sarà il presidente del Consiglio regionale della Toscana a seguire tutta la partita riguardante la digitalizzazione delle assemblee regionali. Antonio Mazzeo, infatti, è stato eletto dai suoi colleghi presidenti dei Consigli delle altre Regioni d’Italia quale responsabile del coordinamento per la digitalizzazione dei parlamenti, un compito che dovrà svolgere anche costruendo un sistema di collaborazione con l’Asvis (Alleanza italiana per lo sviluppo sostenibile).
“E’ un grande onore che la Toscana – spiega Mazzeo – sia stata chiamata a seguire questo lavoro, perché si tratta del riconoscimento che le nostre potenzialità, oltre che nell’immenso e ineguagliabile patrimonio storico-culturale, sono da ricercarsi anche sul terreno dell’innovazione e della ricerca applicate alla vita quotidiana delle persone. La strada della digitalizzazione delle istituzioni, che fin dal primo giorno come presidente ho detto di voler perseguire con forza, è la via obbligata da imboccare per ridurre sempre più le distanze con i cittadini e penso che in questo settore i Consigli regionali possano fornire un impulso decisivo a tutta la struttura politico-amministrativa italiana. Questo, almeno, sarà il mio obiettivo”.
Oltre a questo incarico, il presidente Mazzeo è stato eletto anche nella struttura di coordinamento generale della Conferenza dei Consigli regionali assieme ai colleghi Gianfranco Miccichè (Sicilia); Salvatore Micone (Molise); Gennaro Oliviero (Campania); Michele Pais (Sardegna) e Marco Squarta (Umbria).
Le nuove nomine sono state ratificate nell’ambito della riunione plenaria della Conferenza dei presidenti delle Assemblee legislative delle Regioni e delle Province autonome, che ha provveduto al rinnovo dei propri organi, come da statuto, eleggendo Roberto Ciambetti (Veneto) coordinatore per i prossimi trenta mesi.
L’Assemblea ha anche dato mandato al coordinatore di scrivere al presidente Draghi e alla ministra Gelmini per chiedere che il Governo ponga un’attenzione particolare ai ristori per le attività economiche nelle cosiddette zone arancioni e, per sollecitare un’azione congiunta, comune a quella dei presidenti delle Regioni, nell’affrontare la situazione epidemiologica ed economica in atto.