di Matteo Giambi Bonacci
CHIANCIANO TERME. A Chianciano si fa sempre piu' dura e spregiudicata la competizione tra le forze politiche in vista delle prossime elezioni amministrative del 6 e 7 giugno.
In campo finora c'e' solo la candidata del Pd, Gabriella Ferrante. Una candidatura che avrebbe pero' scontentato alcuni settori dell'ex Margherita come Francesco D'Amico e Giordano Nisi usciti in due riprese dal Pd. Ma l'uscita del primo, gia' confluito nell'Udc, sarebbe solo un paravento per fare un "gioco" contro il centro-destra e per conto del Pd.
Secondo alcuni esponenti del Pdl infatti D'Amico starebbe "giocando" come "quinta colonna" per far saltare le basi di una alleanza elettorale tra il partito di Berlusconi e le altre forze politiche chiancianesi come i socialisti, l'Udc originario e la "Destra" che potrebbero aderire a un programma del centro destra e realizzare una lista comune con un candidato sindaco unitario. Candidato che il Pdl avrebbe gia' individuato in Antonio Guidi, l'ex Ministro per la Famiglia del primo Governo Berlusconi e attualmente legato al sindaco di Roma Gianni Alemanno da una delega capitolina e al Ministro del Welfare Maurizio Sacconi dalla Presidenza di un Istituto di medicina. Un candidato quindi molto forte e prestigioso che potrebbe portare i consensi dell'alleanza tra il Pdl e le altre altre forze contrarie al Pd a un livello molto alto in grado di far vincere le elezioni e di provocare un vero terremoto a Chianciano dopo 60 anni di "monocolore".
Ma l'Udc di D'amico si e' messo di traverso, non si sa quanto appoggiato da alcune settori dell'ex Forza Italia che avrebbero voluto un candidato locale da poter controllare meglio, e durante un incontro ufficioso con l'ex ministro, arrivato appositamente da Roma per verificare la disponibilita' dei possibili alleati durante un "tavolo" allargato, ha buttato sul piatto una serie di richieste che da alcuni osservatori che hanno partecipato alla riunione sono state giudicate "provocatorie" e "offensive" tanto che l'on. Antonio Guidi, dopo un breve saluto, si e' alzato e se ne e' ritornato a Roma piu' che infuriato con l'Udc. D'Amico infatti, dopo aver premesso che avrebbe preferito un candidato locale, avrebbe anche chiesto all'ex Ministro, secondo quanto riferito dagli osservatori, quanti aiuti economici sarebbe riuscito a far confluire su Chianciano e quali Ministri avrebbe portato nella cittadina Termale durante la campagna elettorale. Richieste ovviamente irricevibili per Antonio Guidi, da sempre vicino al premier Berlusconi che lo volle al suo fianco fin dal 1994 nel suo primo governo. L'ex Ministro da gran signore non ha risposto per le rime all'ex pidiennino ma ha invitato gli altri partecipanti a continuare la riunione per verificare meglio le alleanze. Insomma un disastro che ha rallegrato il Pd preoccupato dell'appeal di Antonio Guidi che, se sceso in campo, avrebbe vinto sicuramente le elezioni.