Le democratiche e i democratici saranno presenti in tutti gli istituti provinciali, per sostenere i lavoratori, molti dei quali precari; stare vicino agli studenti e alle loro famiglie; ed illustrare le proposte del Partito democratico per la scuola e l’istruzione. “Quest’anno – dichiarano Benedetta Granai e Donato Montibello, responsabili rispettivamente della scuola e della formazione del Pd provinciale – iniziare l’anno scolastico è come salire su uno scuolabus dove, nonostante la buona volontà di autisti e passeggeri, si naviga a vista in una strada completamente dissestata, per cercare di arrivare alla propria scuola sani e salvi. Fortunatamente Regione Toscana ed enti locali sono intervenuti a sostegno della scuola pubblica, ma la loro azione riuscirà a tamponare ancora per poco le lacune di un sistema scolastico nazionale sempre più in difficoltà”.
Da qui l’idea di una nuova mobilitazione, dopo il corteo che ha sfilato per le vie del centro storico lo scorso 27 agosto durante la Festa in Fortezza. “Con la mobilitazione di mercoledì – proseguono Granai e Montibello – il Pd vuol fare propria la battaglia di chi da mesi sta protestando contro questa cosiddetta riforma: dai lavoratori della scuola, a partire dalle tantissime migliaia di precari che perderanno il proprio posto di lavoro; agli studenti, che vedranno la qualità della didattica tagliata come se fosse uno spreco da eliminare; ai tanti genitori che, con migliaia di ore di tempo pieno in meno, non potranno far altro che lasciare i propri figli a casa a trascorrere il pomeriggio di fronte alla tv. Forse è proprio questo l‘obbiettivo di un Governo e di un Presidente del Consiglio che monopolizzano sempre di più le televisioni e tutti i mezzi di informazione ”.
“Nella scuola materna – sottolineano Granai e Montibello – avremo nella stessa classe bambini anche di età diverse. La scuola materna funzionerà soltanto al mattino e con un solo insegnante. Meno ore significa meno insegnanti e quindi licenziamenti. Molti bambini e bambine saranno senza scuola, costretti a vivere in ‘pluriclassi’ con il famoso fenomeno della transumanza da un paese all’altro, che già si verifica altrove, oltre tutto in un territorio complesso ed esteso come quello della nostra provincia”.
Licenziamenti di massa, a rischio tempo pieno e insegnanti di sostegno. “Per quanto riguarda le scuole primarie e secondarie – continuano Granai e Montibello – oltre ai tanti problemi strutturali, da quest’anno si aggiunge anche il taglio del tempo pieno, l’accorpamenti delle classi, il taglio degli insegnanti di sostegno, la non riconferma di centinaia di migliaia di insegnanti precari, studenti che potrebbero dover cambiare classe di ora in ora per seguire la loro lezione. Uno scenario drammatico per la nostra scuola e per il futuro del nostro Paese”.
Un obiettivo chiaro: distruggere la scuola pubblica. “Ormai è chiaro a tutti che la cosiddetta ‘riforma’ Gelmini – dicono ancora gli esponenti del Pd provinciale – ha come intento quello di destrutturare la scuola pubblica per creare una società elitaria, senza un reale diritto allo studio. Il sistema formativo si avvia verso il collasso, con pesanti ricadute sull'apprendimento, sulla cultura, sul processo di crescita dei nostri figli, violando principi e valori scritti nero su bianco nella nostra Costituzione. Meno conoscenza per tutti vuol dire un Paese sempre più povero e meno competitivo”.