Mancini vende la partecipazione in Mediobanca, poi ci farà sapere
di Red
SIENA. Come anticipato già nel mese di settembre, la Fondazione MPS sta cercando di smobilizzare la partecipazione in Mediobanca, di cui Palazzo Sansedoni possiede, ma adesso possiamo dire possedeva, l’1,9% del capitale. Fonti “vicine” alla Fondazione hanno infatti confermato la cosa “precisando che per ora si tratta di ”piccole quote”. I report diffusi sull’argomento ci comunicano che “l’operazione risale a qualche giorno fa, e il crollo del titolo registrato ieri non sarebbe legato a questa operazione”. Il presidente della Fondazione Mps Gabriello Mancini, avvicinato dai giornalisti a margine di un convegno all’università di Siena, si è limitato ad un ”no comment”. Quindi la partecipazione in Mediobanca, fino a qualche tempo fa considerata ”strategica” è stata spostata sugli attivi e le cessioni progressive porteranno verso la vendita totale.
Evidentemente è pressoché certo che la banca diretta da Giuseppe Mussari non sarà in grado di distribuire utili per permettere alla Fondazione di mantenere i propri impegni sicuramente nel prossimo bilancio 2011, facendo saltare tutti i piani di Gabriello Mancini e della Deputazione. Certo è l’effetto negativo, perché gli attivi della Fondazione saranno ancora più dipendenti dai destini della banca senese, riducendo la diversificazione. E’ strano vendere, perché gli analisti finanziari, in tempi negativi come questi, sono soliti consigliare di mantenere i titoli in portafoglio per aspettare tempi migliori per la vendita, ma forse certi accorgimenti non valgono per i banchieri stessi… In compenso il Corriere della Sera scrive che i debiti della Fondazione ammontano non a 600 milioni, come ci è stato raccontato, ma a 1,1 miliardi di euro e che – senza l’approvazione dell’Eba e di Banca d’Italia del rapporto fra capitale di vigilanza e attivi – l’aumento di capitale sarà indispensabile anche solo per la mera sopravvivenza. Ma la Fondazione non ha nulla da offrire alla banca, e con i valori attuali la partecipazione di Palazzo Sansedoni, con oltre 3 miliardi di aumento, scenderà al 25%.
Non era meglio averci pensato prima, come forse suggeriva il defenestrato Parlangeli prima del Palio di luglio? Abbiamo provato a chiedere, un commento al presidente Mancini, sperando che almeno ai senesi si dovesse una risposta. Macchè: silenzio completo. Per parlare bisogna avere qualcosa da dire, e anche saper dimostrare la comprensione degli avvenimenti.