Servillo straordinario nel ruolo dei due gemelli
di Paola Dei
SIENA. Nelle sale dal 14 febbraio l’ultima fatica di Roberto Andò, tratta dal racconto pubblicato da Bompiani “Il trono vuoto”, scritto dallo stesso regista e vincitore del Campiello opera prima.
Un cast di attori ispirati tratte le sorti di un partito alla deriva in una Nazione ormai impoverita di stimoli e sogni. Fantastico Toni Servillo nel doppio ruolo di Enrico Oliveri e Giovanni Ernani, due gemelli dalle caratteristiche apparentemente opposte ma con i medesimi geni: incupito e appesantito il primo, pazzoide e giocoso il secondo, accanto a lui Valerio Mastandrea nel ruolo di braccio destro del segretario Oliveri-Servillo, eccezionale nel suo passaggio da stanco e demotivato e stupito ed entusiasta, insieme a loro Valeria Bruni Tedeschi, sorella della più nota Carlá, nel ruolo di una ex fidanzata e Michela Cescon nei panni della moglie di Oliveri.
La storia molto semplice e ben inserita nel contesto storico attuale, anche se in maniera totalmente surreale, ci mostra un segretario di un partito all’opposizione dato per,perdente che pochi giorni prima delle elezioni fugge cercando il senso della sua vita. I suoi elettori vivono un momento di smarrimento fin quando non entra in scena Giovanni Ernani, l’altra faccia di Servillo, il fratello gemello,affetto da depressione bipolare e noto ospite di una casa di cura per malattie mental La sua discesa in campo segna il rovesciamento delle sorti del partito e le sue citazioni colte accanto a sputi pazzoidi di estrema corporeitá espressa nella danza, riattivano le menti e i sogni degli elettori che sembrano riemergere da un lungo letargo e applaudono a piene mani la trasformazione del leader di opposizione che nell’ultimo suo comizio prima delle lezioni cita addirittura Brecht. Nel frattempo Oliveri sembra ritrovare se stesso mentre assomiglia sempre più al fratello. Un finale imprevedibile ed interpretazioni al limìte fra surreale e verosimile che divengono più aggraziati grazie alle superbe interpretazioni degli attori che rendono la pellicola un piccolo gioiello da vedere soprattutto in questo periodo di elezioni indipendentemente dal partito a cui si appartenga ma per scavare molto più in profondità e scoprire che dentro ognuno d noi esiste un Giovanni Ernani in attesa di esprimersi. Il tema del doppio è trattato con leggerezza e l’unico riferimento reale è una foto di Enrico Berlinguer, ma nulla a che vedere con la propaganda politica, solo una riflessione sulla nostra interioritá e la perdita dei sogni..