Leoncino d'oro a Birdman di Alejandro Inarritu

di Paola Dei
VENEZIA. A qualche ora dai risultati definitivi di questa 71 Mostra d’Arte Cinematografica di Venezia, inizia il conto alla rovescia mentre il Lido si sta spogliando sotto un sole leggero settembrino che tanto si è fatto desiderare in agosto. Pronostici, conteggi e un pò di nostalgia accompagnano questi momenti mentre gli stand iniziano a smontare. Intanto sappiamo che il Leoncino d’oro dell’AGIScuola è andato a Birdman di Alejandro Inarritu, un regista messicano talentuoso e meritevole che ha avuto il grande coraggio di portare una pellicola che tratta i grandi temi dell’amore e del successo e di portare l’attenzione su ciò che realmente conta nella vita. Interrogativo che si sono poste molte delle pellicole proiettate a partire da The Humbling con Al Pacino, che a 74 anni sembra ancora una rockstar moderna. Meritevoli di menzione i Film Red Amnesia di Wang Xiaushuai, che accanto a The Look of Silence sono decisamente le più belle della Mostra, sia per il montaggio, sia per i significati che sono riuscite a trasmettere. Le segue a ruota Loin des hommes di David Dalhoffen e En d’uva Satt pa en green oche funderade la tillvaron di Roy Andersson, una meditazione pessimistica della realtà ma con scene esilaranti e geniali come quella dell’osteria di Lotte la zoppa. Merita senz’altro una menzione anche il film Le dernier coup de marateau di Alis Delaporte, che narra le vicende della ricostruzione di un rapporto fra padre e figlio seguito da Manglehorn di David Gordon Green che non è stato molto gradito dalla critica ma che io ho amato per la grande prova attoriale di Al Pacino in un ruolo fuori dalle sue corde, quello di un anziano alle prese con una elaborazione di lutto che esprime tenerezza. Ghesseha della regista iraniana Rakhshan Baniestemad è senz’altro un film da segnalare sia perché sembra un miracolo essere riusciti a girarlo in 17 giorni, sia per la capacità della cineasta di aver toccato tematiche di grande interesse sociale senza nessuna forma di pruderie o falsi sentimentalismi. Il Film russo che narra le vicende di un postino che ha colto il senso vero dell’esistenza è in polposition con il titolo: The Postman’s White Nights. Un film di Andrej Koncalovskij. Anime nere di Francesco Munzi fra i film italiani è decisamente il più riuscito anche se Hungry Heart di Saverio Costanzo tratta tematiche di grande interesse come quelle del l’anoressia e delle pseudo anoressie. Anche il giovane favoloso, di Mario Martone sulla vita e le opere di Leopardi non delude le aspettative, cosa che invece fa il Film Pasolini di Abel Ferrara, inconsistente e incapace di cogliere l’aspetto geniale e umano del grande intellettuale. Per il Premio Venezia 71 queste sono le pellicole che più hanno destato curiosità e per le quali attendiamo esito, mentre fuori concorso o in concorso per altre sezioni si sono alternate molte altre storie degne di citazione, una fra tutte: Io sto con la sposa di Antonio Augugliaro, Gabriele Del Grande e Khaled Soliman Al Nassiry. Una storia quasi priva di sceneggiatura ma originalissima nei contenuti con la capacità di trasmettere speranza a tutti i profughi che lasciano le coste dei continenti asiatici o africani per cercare libertà e una vita migliore. Il. film ci racconta come i tre registi disobbedendo alle leggi di stato, inscenino un matrimonio con tanto di sposa e sposo a braccetto e corteo nuziale per riuscire a raggiungere la Svezia. Il Film realizzato con il contributo di 2600 micro investitori tutti citati nei titoli di coda è stato proiettato in Sala Grande accompagnato da venti minuti di applausi e da un corteo di spose (nella foto). A breve i vincitori. Fra qualche ora…
VENEZIA. A qualche ora dai risultati definitivi di questa 71 Mostra d’Arte Cinematografica di Venezia, inizia il conto alla rovescia mentre il Lido si sta spogliando sotto un sole leggero settembrino che tanto si è fatto desiderare in agosto. Pronostici, conteggi e un pò di nostalgia accompagnano questi momenti mentre gli stand iniziano a smontare. Intanto sappiamo che il Leoncino d’oro dell’AGIScuola è andato a Birdman di Alejandro Inarritu, un regista messicano talentuoso e meritevole che ha avuto il grande coraggio di portare una pellicola che tratta i grandi temi dell’amore e del successo e di portare l’attenzione su ciò che realmente conta nella vita. Interrogativo che si sono poste molte delle pellicole proiettate a partire da The Humbling con Al Pacino, che a 74 anni sembra ancora una rockstar moderna. Meritevoli di menzione i Film Red Amnesia di Wang Xiaushuai, che accanto a The Look of Silence sono decisamente le più belle della Mostra, sia per il montaggio, sia per i significati che sono riuscite a trasmettere. Le segue a ruota Loin des hommes di David Dalhoffen e En d’uva Satt pa en green oche funderade la tillvaron di Roy Andersson, una meditazione pessimistica della realtà ma con scene esilaranti e geniali come quella dell’osteria di Lotte la zoppa. Merita senz’altro una menzione anche il film Le dernier coup de marateau di Alis Delaporte, che narra le vicende della ricostruzione di un rapporto fra padre e figlio seguito da Manglehorn di David Gordon Green che non è stato molto gradito dalla critica ma che io ho amato per la grande prova attoriale di Al Pacino in un ruolo fuori dalle sue corde, quello di un anziano alle prese con una elaborazione di lutto che esprime tenerezza. Ghesseha della regista iraniana Rakhshan Baniestemad è senz’altro un film da segnalare sia perché sembra un miracolo essere riusciti a girarlo in 17 giorni, sia per la capacità della cineasta di aver toccato tematiche di grande interesse sociale senza nessuna forma di pruderie o falsi sentimentalismi. Il Film russo che narra le vicende di un postino che ha colto il senso vero dell’esistenza è in polposition con il titolo: The Postman’s White Nights. Un film di Andrej Koncalovskij. Anime nere di Francesco Munzi fra i film italiani è decisamente il più riuscito anche se Hungry Heart di Saverio Costanzo tratta tematiche di grande interesse come quelle del l’anoressia e delle pseudo anoressie. Anche il giovane favoloso, di Mario Martone sulla vita e le opere di Leopardi non delude le aspettative, cosa che invece fa il Film Pasolini di Abel Ferrara, inconsistente e incapace di cogliere l’aspetto geniale e umano del grande intellettuale. Per il Premio Venezia 71 queste sono le pellicole che più hanno destato curiosità e per le quali attendiamo esito, mentre fuori concorso o in concorso per altre sezioni si sono alternate molte altre storie degne di citazione, una fra tutte: Io sto con la sposa di Antonio Augugliaro, Gabriele Del Grande e Khaled Soliman Al Nassiry. Una storia quasi priva di sceneggiatura ma originalissima nei contenuti con la capacità di trasmettere speranza a tutti i profughi che lasciano le coste dei continenti asiatici o africani per cercare libertà e una vita migliore. Il. film ci racconta come i tre registi disobbedendo alle leggi di stato, inscenino un matrimonio con tanto di sposa e sposo a braccetto e corteo nuziale per riuscire a raggiungere la Svezia. Il Film realizzato con il contributo di 2600 micro investitori tutti citati nei titoli di coda è stato proiettato in Sala Grande accompagnato da venti minuti di applausi e da un corteo di spose (nella foto). A breve i vincitori. Fra qualche ora…