In serata musica dal vivo e ritmi africani con Brahima Dembele e i Malibra Trio
SIENA. Venerdì prossimo (14 ottobre, ingresso libero) la Corte dei Miracoli ospiterà l’iniziativa di Radio Zot per il “No alla Deforma”. A partire dalle 19:30 ci saranno interventi in difesa della Costituzione a cui parteciperà il costituzionalista Nicola Vizioli dell’Università di Siena. A seguire apericena, anche per vegetariani, e le interviste di Radio Zot per il No. Quindi, dalle 21, musica dal vivo e ritmi africani con Brahima Dembele e i Malibra.
Brahima Dembele nasce al confine tra la Costa D’Avorio e il Burkina Faso, Africa occidentale, nel 1970. Anch’egli appartiene alla casta dei “griots”, i musicisti e cantastorie tradizionali. Nasce in una numerosa famiglia nella quale molti membri sono tutt’oggi musicalmente attivi e particolarmente apprezzati in una vasta regione. Fin da giovanissimo impara dal padre a suonare il balafon, dalla madre a cantare, dallo zio a suonare la kora e da altri membri della famiglia vari strumenti a percussione. All’età di 15 anni decide di dedicarsi allo studio del djembe, il tamburo solista da danza, andando a vivere per molti mesi nella casascuola di un maestro di percussione. Nel 1987 vince il concorso organizzato dal Ministero di Arte e Cultura della Costa D’Avorio e nel 1988 entra nel corpo di percussionisti del Balletto Nazionale della Costa D’Avorio, dove lavora fino al 1992 partecipando a festivals e tournées in molti paesi africani ed europei. Attualmente collabora con “Fuentes” gruppo composto da Ettore Bonafé (perc.), Paolo Casu (perc.), Stefano “Cocco” Cantini (sax), Mino Cavallo (voice,guitars), Francesca Taranto (voice, bass), Anna Granata (voice), Adamà Dembelé (voice, perc.), Bibeta Zabre (voice, dance); “Musipolitana” gruppo multietnico diretto da Alessandro Di Puccio, e varie altre formazioni musicali fiorentine e non.
I Malibra sono un trio, formatosi nel 2010 e composto da musicisti professionisti di differenti nazionalità, culture, esperienze e formazioni musicali. Ritmi africani si fondono con melodie occidentali. Le sonorità sono mediterranee e i testi multilingue sono accompagnati dal pianoforte e da molteplici strumenti a percussione africani come balafon djembe, kora e tamà.