Si tratta di un lavoro che testimonia l’evoluzione di una delle compagnie più innovative e irriverenti del panorama teatrale italiano
SARTEANO (SIENA) – La compagnia teatrale Nina’s Radio Night, che ha divertito e stupito il pubblico di Sarteano nel 2011, torna sul palco del teatro comunale Arrischianti domenica 4 febbraio (alle 17.30) con lo spettacolo Vedi alla voce Alma, tratto dalla Voce umana di Jean Cocteau. Drammaturgia e interpretazione sono di Lorenzo Piccolo, regia e coreografia Alessio Calciolari, luci e tecnica di Andrea Violato. Si tratta di un lavoro che testimonia l’evoluzione di una delle compagnie più innovative e irriverenti del panorama teatrale italiano: attori e danzatori che hanno trovato nel personaggio drag-queen la chiave espressiva per portare avanti la loro idea di teatro.
Lo spettacolo che Nina’s propone a Sarteano (ingresso 10 euro, soci 8 euro, prenotazioni@arrischianti.it) è un monologo/melologo per drag-queen solista. Prende le mosse dalla Voce umana di Jean Cocteau, dalla sua trasposizione in opera lirica, musicata da Francis Poulenc, ma anche da un fatto realmente accaduto. La bella e volubile Alma Mahler, musa di tanti artisti del novecento, ebbe una tormentata relazione con il pittore Oscar Kokoschka. Questi, da lei abbandonato, ne fece costruire una bambola a grandezza naturale. Visse con la bambola, la ritrasse, le assegnò una cameriera, la portò in pubblico, finché un giorno, ubriaco, decise di dare un epilogo tragico alla vicenda. Un amore assurdo, violento, epico. La protagonista della Voce umana, al contrario di Alma, è una donna senza nome, senza identità. Niente di eroico in lei, niente di speciale: questa donna è, sottolinea Cocteau, una “vittima mediocre”. Quest’atto unico è la semplicità portata all’estremo: un interno, una donna, un telefono, l’amore. Eppure è diventato un vero e proprio topos, ha cambiato per sempre la storia del teatro e delle attrici. Perché? Forse perché contiene qualcosa di non pacificato. La tragedia, probabilmente non definitiva, di un mondo non pensato per creature di sesso femminile, la freddezza con cui a volte si liquida il sentimento puro, l’emozione “fuori luogo” che non riesce a trattenersi. Due figure di femminilità molto diverse: l’una libera, indipendente, musa ispiratrice e quasi personificazione stessa dell’arte; l’altra mediocre, anonima, con una spiccata tendenza al vittimismo. Entrambe tuttavia protagoniste di un rapporto che ha perso la bussola, più simile a una violenza che all’amore.
La compagnia teatrale Nina’s Radio Night nasce nel 2007 al Teatro Ringhiera di Milano da un’idea di Fabio Chiesa, sotto la direzione artistica di Francesco Micheli. Partendo dal genere della rivista e dell’happening performativo, è arrivata sempre più a uno specifico teatrale, spostando parte della propria ricerca sulla rivisitazione di grandi classici: il primo esperimento in questo senso è Il giardino delle ciliegie rilettura en travesti del capolavoro di Cechov. La compagnia è attiva anche sul fronte della formazione: dal 2009 ha proposto laboratori per chiunque – uomo o donna, professionista teatrale o amatore – voglia sperimentarsi su un palco nei panni di una drag-queen.