SIENA. Al Terra di Siena è stata l’unica a trovare il coraggio di parlare delle scelte che si stanno facendo in Italia, un paese ricco di cultura che alla cultura non riserva le risorse per creare abbastanza film di qualità. Valeria Golino non ha detto esattamente così, ma, seduta al tavolo tra il rettore Focardi e la padrona di casa Maria Pia Corbelli, ha comunque trovato un minuto per parlare di qualcosa che non riguarda il suo cinema.
Eppure Valeria Golino con il suo cinema non solo rappresenta l’Italia nel mondo, ma anche un modo di lavorare coerente e appassionato, lontano dal gossip per quanto possibile.
Professionale, intrigante, talvolta misteriosa, sullo schermo e fuori, Valeria Golino – non tutti lo sanno – era candidata al ruolo di Pretty Woman ma non lo accetto’. Ha recitato in 70 film tra cui Rain Man. Associata da sempre con il fantastico film Respiro, dove racconta una donna inquieta e sensuale nella Sicilia anni 70, ha all’attivo film di genere vario girati spesso all’estero.
Tra i molti titoli, nel 2007 anche il grande film di Mimmo Calopresti La fabbrica dei Tedeschi, sulla tragedia Thyssen Krupp, per fare solo un esempio. Del resto, proprio ieri ha firmato l’appello ‘’Donne offese dal premier’’, lanciato da Repubblica, che porta per ora 66 mila firme di donne di cultura e donne comuni.
Golino è stata accolta al Terra di Siena Film Festival sabato (10 ottobre) con autentico entusiasmo dal fitto pubblico in sala. Il premio attribuitole alla carriera l’ha quasi commossa. Ma fuori dai riflettori, l’abbiamo conosciuta ed intervistata: una persona disponibile, dolce, che sa quello che vuole. I suoi progetti.
‘’Sto terminando di girare un film con Sergio Rubini che si chiama L’Uomo nero, e che uscirà il 4 dicembre. Sono molto contenta di questo ruolo, piuttosto insolito. Si tratta infatti di una commedia all’italiana’’.
Ci sembra interessante sentire che stavolta Valeria Golino sarà in una commedia all’italiana. Come mai?
‘’Credo che sia importante rimanere legati alla tradizione italiana. Ho recitato tanto all’estero ed è stato importante lavorare contemporaneamente qui e negli Usa, Francia, Inghilterra, ma rimanere in Italia e radicati al nostro territorio è essenziale per me. L’esperienza internazionale è importante, ma mi piace stare in Italia’’.
Ma come mai non c’è Riccardo Scamarcio?
‘’Riccardo sta girando un film in Puglia con Ferzan Ozpetek che uscirà tra poco e quindi è molto impegnato, non è potuto essere qui. (presumibilmente Mine vaganti, ndr) ’’
E cosa pensa di Siena e del festival?
‘’Vedo tanta bellezza qui, una città bellissima, dov’ero stata anni fa in vacanza, Essere ora al premio è un grande onore per me. Soprattutto perchè, come dirò alla premiazione, avere questi riconoscimenti,( la medaglia dell’Università di Siena ed il premio dell’Istituto d’arte, ndr), non da gente cinematografica ma dal pubblico reale e da gente di cultura mi fa sentire che il mio lavoro non è di nicchia, ma è anch’esso parte della cultura. Dobbiamo alzare la testa, essere fieri di questo, soprattutto in un momento che sta penalizzando proprio la cultura nel nostro paese. E’ una cosa che non dovrebbe accadere proprio in Italia, dove la cultura e la bellezza sono ovunque’’.