L'artista espone dalla Sala Rosa
SIENA. L’esposizione di pittura dell’artista Marco Morandi ha come tema principale il riciclo dei materiali che tutti i giorni ognuno di noi butta nel cassonetto. Infatti, secondo Marco, è importante sensibilizzare le persone (ed in particolar modo i bambini) al riuso di ciò che la nostra società adopera per le più svariate cose e, con tale mostra, vuol mettere in evidenza che basta un po’ di fantasia per poter creare le cose più svariate. Gli oggetti utilizzati, vanno dal cemento gettato, al poliuretano, alle bottiglie di plastica, alle lattine, fil di ferro, stecche per razzolare il caffè, distanziali per mattonelle, reggette di ferro, chiodi… insomma, qualsiasi cosa si possa trovare in un bidone della spazzatura. Il messaggio deve far riflettere il consumista e facilitare le persone ad insegnare ai propri figli che delle semplici bottiglie di plastica possono diventare un campo fiorito, che della limatura di ferro o trucioli di legno possono diventare delle bellissime onde. Dobbiamo ricordarci che tutto ciò che oggi viviamo, è ciò che i nostri genitori hanno piantato 40 anni fa. I nostri figli vivranno di ciò che noi piantiamo oggi e, vista la situazione economica, mi sembra importante riflettere su quegli atteggiamenti spontanei che tutti i giorni siamo abituati a fare quando gettiamo nel cassonetto le nostre buste, anche se differenziate. Molti di noi, purtroppo, quando gettano una cosa, non sanno neppure cosa buttano via. Il consiglio che do a tutti e quello di spendere 5 minuti del proprio tempo (e dico solo 5 minuti), per prendere in mano quegli oggetti e guardarli in modo diverso; guardarli pensando a quanto tempo l’uomo ha dovuto pensare, inventare, correggere e modificare la propria idea prima di arrivare a creare quell’oggetto che state mandando al macero. Guardate le sue fattezze, i suoi colori i suoi disegni e rimarrete sconcertati di ciò che avete in mano. Se poi invece di 5, riuscite a tenerceli per 10 minuti, vedrete che sentirete una voglia irrefrenabile di poterli usare per farci qualcosa. Non necessariamente occorre riutilizzare un oggetto per fargli compiere il lavoro per cui è stato creato e se venite a vedere questa mostra ne avrete la riprova più sconcertante.
Niente si crea e niente si distrugge ma tutto si trasforma. Il nostro intelletto ha la grandissima capacità di trasformare le cose e, allora, adoperiamolo per un mondo migliore.