SIENA. Si intitola "European Universities in Transition. Issues, Models and Cases", il volume curato da tre studiosi italiani di area economica, Carmelo Mazza, dell'Ecole de Management di Grenoble, Paolo Quattrone, dell'Università di Oxford, e Angelo Riccaboni dell'Università di Siena, appena pubblicato in Gran Bretagna da Edward Elgar Publishing.
L'approfondita analisi dei modelli di università esistenti in Europa e il confronto con quelli degli Stati Uniti, gli aspetti di rilevanza sociale e le ricadute sul sistema economico e di sviluppo in generale che derivano dall'avere un sistema piuttosto che un altro, le problematiche intorno al tema del finanziamento del sistema universitario in ciascun paese, sono alcuni dei filoni principali intorno a cui si snodano le riflessioni nel libro dedicato al mondo dell'università, che ovunque, anche se con molte sfaccettature, sta attraversando un momento di crisi e di cambiamento.
Come spiegano i curatori, "il lavoro restituisce l'immagine di un'università in transizione che, lungi dall'essere solamente un luogo di creazione economica di conoscenza, costituisce invece un luogo di crescita della società, dove le classi sociali si mescolano e si offrono preziose opportunità di stimolo alla mobilità sociale. L'università è un bene pubblico per il fondamentale ruolo sociale che svolge e non può essere semplicisticamente valutato con le stesse pratiche manageriali sviluppate per la gestione e il controllo delle imprese private". La conclusione dei curatori è che soluzioni standardizzate non servono a risolvere i problemi delle università, che sono molteplici e diversificati: "la persistenza, ed il ruolo sociale, dell'istituzione Università si basa, invece, sul rafforzamento e la valorizzazione delle differenze. La direzione assunta da un sistema educativo, e dunque il futuro di una comunità, non dipende solo dalle decisioni dei professori ma anche e soprattutto dai comportamenti di tutte le componenti della nostra società".
L'approfondita analisi dei modelli di università esistenti in Europa e il confronto con quelli degli Stati Uniti, gli aspetti di rilevanza sociale e le ricadute sul sistema economico e di sviluppo in generale che derivano dall'avere un sistema piuttosto che un altro, le problematiche intorno al tema del finanziamento del sistema universitario in ciascun paese, sono alcuni dei filoni principali intorno a cui si snodano le riflessioni nel libro dedicato al mondo dell'università, che ovunque, anche se con molte sfaccettature, sta attraversando un momento di crisi e di cambiamento.
Come spiegano i curatori, "il lavoro restituisce l'immagine di un'università in transizione che, lungi dall'essere solamente un luogo di creazione economica di conoscenza, costituisce invece un luogo di crescita della società, dove le classi sociali si mescolano e si offrono preziose opportunità di stimolo alla mobilità sociale. L'università è un bene pubblico per il fondamentale ruolo sociale che svolge e non può essere semplicisticamente valutato con le stesse pratiche manageriali sviluppate per la gestione e il controllo delle imprese private". La conclusione dei curatori è che soluzioni standardizzate non servono a risolvere i problemi delle università, che sono molteplici e diversificati: "la persistenza, ed il ruolo sociale, dell'istituzione Università si basa, invece, sul rafforzamento e la valorizzazione delle differenze. La direzione assunta da un sistema educativo, e dunque il futuro di una comunità, non dipende solo dalle decisioni dei professori ma anche e soprattutto dai comportamenti di tutte le componenti della nostra società".