Martedì 7 maggio i principali semiologi italiani si confronteranno sui concetti di traduzione e dialogo interculturale
SIENA. Martedì 7 maggio, dalle ore 10 nell’aula 22 della sede dell’Università per Stranieri di Siena in Piazza Carlo Rosselli, si terrà il seminario “Tradurre le culture. Jurij Lotman tra semiotica, studi culturali e traduttologici”.
L’incontro si pone l’obiettivo, a cento anni dalla nascita di Jurij Lotman, di dimostrare la vitalità della prospettiva semiotica, culturologica e traduttologica di questo eclettico semiologo russo. La volontà è ripercorrere il pensiero lotmaniano non tanto ritornando filologicamente sulla sua opera, ma mettendo alla prova i concetti teorici che emergono dai suoi lavori, a confronto con le istanze che il mondo contemporaneo pone alle scienze umane e sociali. È proprio per cogliere la fertile produttività del pensiero lotmaniano e dare il via a nuove sintesi teoriche che il seminario propone di riesaminare, attraverso gli interventi dei maggiori studiosi di Lotman, una serie di temi centrali nell’ambito della semiotica della cultura, degli studi culturali e traduttologici: dal decisivo problema dell’autodefinizione delle culture “in quanto culture”, al ruolo dell’alterità, al rapporto fra eterogeneità e omogeneizzazione, al fondamentale meccanismo della traduzione, al tema della memoria culturale, alla semiosi delle passioni collettive.
“Il seminario”, sottolinea il prof. Orlando Paris, ”è il frutto della collaborazione tra la cattedre di semiotica, lingua e traduzione spagnola (con i docenti Beatrice Garzelli e Daniele Corsi) e il Centro Studi sulla Traduzione CeST, guidato dalla professoressa Giulia Marcucci. Una bellissima occasione per affrontare, attraverso i lavori di Lotman, concetti come quello di traduzione e di dialogo interculturale da una prospettiva interdisciplinare”.