POGGIBONSI. Venerdì (27 febbraio) alle ore 21.30 al Teatro Verdi di Poggibonsi, la compagnia Teatro dell’Argine mette in scena “Odissea”, di e con Mario Perrotta. Musiche originali eseguite dal vivo da Maurizio Pellizzari (chitarra, tromba) e Mario Arcari (oboe, clarinetto, batteria).
L’appuntamento chiude la rassegna di teatro non convenzionale “Altro teatro”, in programma fino a febbraio al Verdi in seno alla stagione “Sipario Aperto”.
A cura dell’Associazione Timbre e dell’Amministrazione comunale di Poggibonsi con il contributo di Regione Toscana e Amministrazione provinciale di Siena (circuito Sipario Aperto).
“Questa sera mi affitto due musicisti, li porto nella piazza del paese e faccio il botto! ‘Stasera succede un casino,,,”. Così entra in scena Telemaco – figlio di un Ulisse mai tornato – e comincia la sua rappresentazione d’arte varia. Non risparmia nulla, a sé stesso e agli altri: racconta, come sa e come può, la sua versione dei fatti. E ogni sentimento si fa carne viva sulla scena e diventa corpo, parole in musica, avanspettacolo, versi sciolti e danza, odissea a brandelli di un ragazzo che non sa tenere insieme i cocci di una storia – quella di suo padre – che non sta più in piedi. Per Telemaco il tempo dell’attesa è scaduto: è ora di fare spettacolo.
“C’è un personaggio nell’Odissea – spiega Mario Perrotta – che da sempre, cattura la mia attenzione, un personaggio che molti non ricordano neanche: Telemaco.Ho provato a chiedere in giro e, difatti, molti ricordano il cane di Ulisse – Argo, mi pare… – ma non il figlio. Io, invece, ne ho sempre subito il fascino, perché la sua attesa è carica di suggestioni. Telemaco non ha ricordi di Ulisse, non l’ha mai visto, non sa come è fatto, non sa il suono della sua voce: per Telemaco, Ulisse è solo un racconto della gente.Ed è proprio questa assenza ad aprire infinite possibilità nei pensieri di Telemaco. Lui è l’unico personaggio dell’Odissea che può costruire un’immagine di Ulisse calibrata a suo piacimento. I pensieri di Telemaco, forse, sono l’unico luogo dove Ulisse può essere ancora un eroe. Ma gli eroi durano il tempo di un romanzo e questo Telemaco lo sa…”.