Lo sviluppo fra i principali obiettivi della Candidatura di Siena a Capitale Europea della Cultura 2019

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SIENA. Uno degli obiettivi principali di Siena2019, presentati nel dossier di candidatura a Capitale Europea della Cultura 2019, prevede la costruzione di un pronto soccorso culturale all’intero del complesso museale di Santa Maria della Scala, nel quale partire dall’esperienza già realizzata dalla città di Turku, CEC 2011. Un lavoro basato sulle prescrizioni culturali rivolte sia ai residenti sia ai turisti, attraverso un’equipe di medici, artisti e anche con l’inserimento della nuova figura dell’infermiere culturale, utilizzata come forma di mediazione per aiutare sempre di più le persone ad avvicinarsi alla cultura e al benessere con un approccio nuovo.
“La funzione di coesione sociale dell’arte – sottolinea il Direttore di Candidatura Pier Luigi Sacco – ha una lunga tradizione, ad esempio, nei paesi di lingua inglese. In particolare oggi abbiamo delle evidenze cliniche estremamente chiare che ci dicono che la partecipazione culturale non solo aumenta sensibilmente il benessere psicologico generale delle persone e la qualità della vita ma influisce in maniera determinante su parametri clinici importanti come la probabilità e i tempi di guarigione da determinate patologie e di fatto può incidere profondamente sul costo del welfare. Alcune delle realtà di maggiore valore si stanno sviluppando oggi in particolare nel Regno Unito e in Irlanda, dove abbiamo gli esempi di Cork Capitale Europea della Cultura 2005 e del Waterford Healing Arts Trust, nostro partner, che ha sviluppato pratiche estremamente innovative su questo fronte. Nel Regno Unito c’è un vero e proprio fiorire di queste iniziative grazie a strutture, tutte nostre partner, come Arts & Health South West e addirittura il Sick! Festival di Brighton, tutto incentrato sul tema della malattia. Un campo, che può generare nuovi posti di lavoro e al tempo stesso nuove prospettive di benessere, molto legato alla cultura europea dove l’arte fa parte della vita quotidiana delle persone”.
In realtà per Siena si tratta di una pratica antica. Qui infatti già nel XIII secolo si era compreso come fosse possibile ospitare e guarire i pellegrini, che lungo la Via Francigena scendevano dal Nord Europa e si dirigevano verso Roma, in luoghi magnificamente affrescati, come l’antico spedale oggi complesso museale di Santa Maria della Scala, che avrebbero permesso loro di guarire meglio e di guarire prima. “Un obiettivo quello del Pronto Soccorso Culturale – conclude Sacco – che coniuga tradizione e futuro, attraverso la cultura intesa come benessere, opportunità di sviluppo e di risparmio sui costi dello stato sociale”.
Per informazioni:
L’iniziativa è sostenuta in particolare da Regione Toscana, Banca Monte dei Paschi di Siena, Comune di Siena e da tutti i componenti del Comitato Sostenitori insieme a Estra S.p.A.
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