Studiosi di teatro e letteratura, antropologi, giornalisti ne parlano nel 50° anniversario
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MONTICCHIELLO. Per discutere attorno al Teatro Povero di Monticchiello occorre chiamare a raccolta un ampio ventaglio di approcci: lo studioso di teatro dialoga con antropologi e sociologi; il critico teatrale, il giornalista devono confrontarsi con lo storico e il letterato. Il TPM è infatti oggetto multiforme, complesso e affascinante non solo per la durata dell’esperienza in sé ma per la sua tendenza a debordare fuori dai limiti del semplice fenomeno teatrale: compagnia e cooperativa, comunità e istituzione partecipativa, gestore di servizi sociali, promotore di progetti, partner di piani amministrativi…
Alla confluenza di tutto questo si situa un unicum nel panorama italiano, che attraversa la storia della Repubblica e le sue trasformazioni: dalle radici nel mondo contadino e mezzadrile della ‘piccola Italia’, di quelle comunità ricche di storia e tenacia che costellano il nostro Paese; fino al tempo presente, aperto a sfide interculturali, di integrazione e sviluppo, che il Teatro Povero affronta da un punto di vista angolato ma non privo di interesse e stimoli.
A 25 anni dall’ultimo grande convegno sul tema, a 50 dalla nascita dell’istituzione, l’appuntamento dell’ottobre 2016 permette di mettere a fuoco alcuni dati essenziali di questa esperienza, grazie al contributo di studiosi italiani ed europei e dei protagonisti della vita della compagnia. Un momento di approfondimento e formazione che da una parte si rivolge a operatori e formatori culturali, insegnanti e studiosi; ma che vuol essere momento d’incontro soprattutto per quella grande famiglia di appassionati che seguono da tempo il Teatro Povero con affetto e partecipazione.