Una serata all'insegna delle eccellenze senesi
di Paola Dei
Carmen, Tosca, Manon, la Vedova Allegra, animate di nuovo dalle voci dei soprani sono tornate a risplendere nella loro grandezza ed insieme a loro Don Pasquale, Attila, Il Barbiere di Siviglia e molti altri poemi raccontati dalle voci del basso, del baritono e del tenore accompagnati dei movimenti delicati delle allieve della Scuola di danza di Irene Stracciati e dalla umile grandezza del Mastro Botarelli, una istituzione senese a cui tutti i cantanti ed i musicisti dell’ultimo ventennio devono recensioni e consigli, come ha affermato la stessa Cristina Ferri, generosa voce soprano senese che con un abito rosso fuoco ci ha deliziato con una voce che ricorda i toni della Callas e sembra far fiorire dalle labbra una magica calla ad ogni nota.
Da mettere in luce anche le Filature della seconda soprano: Maya Dashuk, che si è esibita in “Oh mio babbino caro” del grande Schicchi, mettendo in luce una voce delicata e senza incrinature, capace di saltare sette note e restare intonata.
E che dire di Paolo Pecchioli, una voce da Basso, coerente ad ogni altezza e con un timbro caldo e gradevolissimo o di Brian Nickel, il baritono che pur dovendo leggere la trascrizione in italiano, è stato capace di non fare neppure un errore. Da non dimenticare poi il tenore, Giorgio Casciani che in: “Di quella pira” ha sfoderato un Do di petto degno dei migliori concerti. Al pianoforte Simone Marziali con il coro di Sovicille intonato delicato e mai invadente, diretto dal Maestro Botarelli.
Una serata all’insegna delle eccellenze senesi alle quali ha fatto ancora omaggio la generosità di Cristina Ferri. Sempre lei ha voluto ricordare che Siena è Palio ma è anche molto altro: canto, arte, talenti e che spesso tutto questo viene dimenticato, cosa che non accade in questo magico giorno mentre i re Magi portano ancora metaforicamente oro, incenso e mirra alla grotta del Redentore e la strega di Klimt inneggia all’anno nuovo birichina, piena di speranza e con l’arte nel cuore. Due modi di inneggiare allo spirito che fanno guardare in alto entrambi mentre le bocche continuano ad inneggiare: “Ohhh!”.