
SIENA. Al numero 80 di via delle Terme, Galleria Istantanea fa incetta di visioni toscane, scatti fotografici di una delle regioni più affascinanti d’Italia così come non l’avete mai vista. Gianni Berengo Gardin, Carlo Carletti, Stefano Fantini, Francesco Minucci, Stefano Parrini, Stephen Roach, Rebecca Szabo, Jacqueline Ann Tune e Carlo Vigni: sono loro i talenti in mostra, da venerdì 14 maggio, appositamente presentati come “Tuscan Icons”, icone toscane. In rassegna, scorrono brevi ma intense visioni del paesaggio rurale e civile della terra etrusca. Per ciascun autore, poche stampe sulle pareti; e tuttavia si avvicendano scatti profondissimi, istanti di seducente e rara toscanità. Gli squarci di Valdorcia senese proposti dal maestro Berengo Gardin, precursore ideale negli anni 60’ dell’iconismo toscano, scavano la terra brulla delle campagne e intersecano le sinuose strade bianche, inerpicanti sui colli incantati. Rebecca Dyer Szabo coglie invece la purezza massima dei paesaggi montani innevati nei suoi “snowscape”, sorprendenti dittici naturalistici. Lo sguardo cade poi su Jacqueline Ann Tune, che indaga preziosi percorsi percettivi: l’artista allestisce composizioni d’immagini – tre fotografie, in sequenza, di abitazioni e giardini – che, sebbene separate, si riannodano in un unicum visivo e narrativo (che ricrea una sorta di grandangolo sui generis). Stephen Roach illustra invece con puntigliosa asimmetria angoli noti di Toscana: il Giardino di Boboli e la Torre di Giotto, rivisitati in bianco e nero, sono abitati da volti e corpi femminili tutti da decodificare. E poi il Palio di Siena, nell’impressione vivida e portentosa di Carlo Vigni che coglie i frammenti di emotività della carriera cittadina. In mezzo, quindi, un campionario di immagini eccezionali e inedite, icone di una Toscana straordinariamente viva secondo lo spirito dei nove talenti coinvolti. La mostra si inaugura venerdì 14 maggio, alle 18,30, nelle sale di Galleria Istantanea (fino a luglio, da lunedì al domenica dalle 10 alle 22).