Il film pone domande e interrogativi esistenziali tutt'altro che banali
di Paola Dei
SIENA. Proiettato giorni fa al Festival del Cinema di Roma, è nelle sale cinematografiche: Tre cuori, un film di Benoit Poelvoorde con Charlotte Gainsburg, Chiara Mastroianni, Catherine Deneuve, Benoit Jacquot. Tre cuori ovvero triangoli amorosi che già il grande cineasta Truffaut aveva analizzato a partire da L’ultimo metrò, in cui recitava appunto Catherine Deneuve accanto a Gerard Depardieu. ” L’amore fa male….” sostiene Catherine Deneuve nel film e le fa eco Gerard il quale afferma: ” L’amore è una gioia è una sofferenza!”.Anche con Jules e Jim Truffaut entra nei territori dei triangoli amorosi e molti anni dopo, Poelvoorde si occupa nuovamente di un uomo che ama due persone allo stesso tempo.
Catherine Deneuve, sempre bella e affascinante, questa volta veste i panni della madre, mentre Chiara Mastrioianni e Charlotte Gainsburg sono le due figlie amate da Marc, ispettore delle imposte dirette, che, in un periodo di trasferta da Parigi, in una cittadina di provincia conosce Sylvie. Fra i due è subito grande intesa e, dopo aver passeggiato a lungo, si danno appuntamento a Parigi per qualche giorno dopo.Purtroppo un imprevisto blocca Marc che tarda all’appuntamento e non trova più Sylvie, perdendo la possibilità di approfondire la conoscenza, cosa che farà invece con Sophie, sorella maggiore di Sylvie, fatto di cui Marc non è a conoscenza….
Il film strutturato su colpi di scena e un interessante gioco di contrapposizioni, pone domande e interrogativi esistenziali tutt’altro che banali sull’importanza del caso e sul destino oltre che sulle diverse possibilità dell’esistenza. Tutto sarebbe andato o andrebbe in altro modo… se solo non fossero accadute o accadessero coincidenze che trasformano gli eventi, temi che ci riconducono a due suggestivi Film: Il signor Nobody e Sliding Doors. Notevole l’accostamento fra l’aspetto rigido dell’impiegato delle tasse e quello di uomo invischiato e confuso all’interno delle faccende emotive.