XV “Leonardo Sciascia Colloquium” l’8 e 9 novembre nel 50° della pubblicazione
SIENA. In occasione del cinquantesimo anniversario di Todo modo (1974), romanzo discusso e controverso di Leonardo Sciascia, si terrà l’8 e 9 novembre, presso la sala Sant’Ansano del Santa Maria della Scala a Siena l’evento “Todo modo. Scascia lodo. Poteri, corpi, delitti, imposture”.
L’appuntamento si svolge nell’ambito del XV “Leonardo Sciascia Colloquium”, sotto la direzione scientifica del professor Davide Lacagnina del Dipartimento di Scienze storiche e dei beni culturali dell’Università di Siena, dipartimento di eccellenza 2023-2027, con la Scuola di Specializzazione in beni storico artistici dell’Ateneo.
L’appuntamento è promosso dall’Associazione Amici di Leonardo Sciascia e dal Comitato Nazionale del centenario Sciasciano, con il patrocinio del Antico Ospedale Santa Maria della Scala di Siena e del Dottorato di ricerca in Storia dell’arte Unisi-Unistrasi.
Il Colloquium si propone di indagare le pagine del romanzo nelle sue premesse coraggiose e nelle sue generose aperture, di metodo e di merito, mettendone alla prova la tenuta nella distanza storica e quindi la sua attualità nel dibattito contemporaneo, con le sue implicazioni transdisciplinari e il valore civico e pedagogico della sua rilettura: affondi di critica letteraria, storica, artistica, cinematografica, musicale si intrecceranno così con riflessioni di carattere teologico, giuridico e politologico, attraverso cui riconsiderare il testo e le sue interpretazioni, non ultima quella di Elio Petri per il grande schermo.
La prima edizione Einaudi del romanzo presentava in copertina la riproduzione di un dipinto di Rutilio Manetti, Sant’Agostino tentato dal diavolo, conservato a Siena, nella chiesa di sant’Agostino e, in un una copia ottocentesca, nella cappella dell’eremo di Barottoli, dove Leonardo Sciascia la scoprì in visita all’amico pittore Fabrizio Clerici, allora proprietario dell’antico casale tra Radi e Vescovado.
Gli «occhiali del diavolo», presi in prestito dal dipinto di Manetti, rappresentano uno dei Leitmotiv del romanzo, diventano una «tentazione necessaria» per ‘vedere e capire’, di là dalle apparenze e dai limiti del dicibile, la verità di fatti, cose, persone – o la loro aberrazione.
L’evento è aperto a tutti gli interessati; è gradita la prenotazione: colloquia@amicisciascia.it