Tratto dal romanzo di Lern gioca tra cartoni e scene reali

di Paola Dei
SIENA. Presentato al Festival di Cannes 2013, in uscita nelle sale italiane il 14 giugno, The Congress, diretto da Ari Folman, è un film in tecnica mista, live action e animazione in rotoscope, basato sul romanzo di Stanislaw Lern, Il congresso di futurologia, con Robin Wright nel ruolo di una fittizia versione di se stessa.
L’attrice Robin Wright con un figlio disabile dal l’intelligenza particolare viene convinta a cedere i diritti di sfruttamento della sua immagine, sia per potersi dedicare al figlio, sia per continuare a vedere la sua immagina sempre giovane sullo schermo. Viene così digitalizzata ed utilizzata per pellicole prevalentemente fantasy per 20 anni, allo scadere dei quali deve decidere se firmare nuovamente per rinnovare il contratto o non fa di convincere. A questo punto del film Robin entra in un mondo fatto di figure animate dove ella stessa dopo aver odorato una fialetta magica si trasforma in cartone animato..
Una serie di vicende la condurranno ad esperire vicende che mai avrebbe immaginato e che sembrano magiche, fra le quali la scoperta dell’amore ma il desiderio di ritrovare il figlio la farà tornare sulla terra, solo per scoprire che anche lui ha scelto la realtà animata e decide di ricongiungersi a lui.
A questo punto della pellicola si intuisce che il mondo animato è un esperienza di morte, di quelle spesso raccontateci da chi le ha vissute, ma mai espresse in maniera così suggestiva sul Grande schermo.
Particolare, complesso, suggestivo, il film non è un capolavoro ma merita comunque di essere visto, non foss’altro per i passaggi fra la love action e l’animazione.f