Crialese affronta un tema socttante come quello della mihgrazione

SIENA. Partito alla volta della Sicilia, Emanuele Crialese non si aspettava il Premio Speciale che la giuria della Mostra d’Arte Cinematografica di Venezia gli ha assegnato per la pellicola sugli ultimi avvenimenti di immigrazione. Unica pellicola italiana ad aver ricevuto un premio, ha portato il tricolare fra i premi di questa edizione legata ai festeggiamenti per i 150 anni dell’Unità d’Italia.
Dustribuito da Cattleya con Rai Cinema il Film con la sceneggiatura di Emanuele Crialese, e Vittorio Moroni e con Donatella Finocchiaro, Giuseppe Fiorello, Mimmo Cuticchio, Martina Codecasa, Filippo Pucillo, Filippo Scarafia, Pierpaolo Spollon, Tiziana Lodato ,Claudio Santamaria, ci mostra un gruppo di pescatori che si trovano coinvolti nelle vicende dei clandestini che arrivano dall’Africa a sconvolgere la loro vita ed a costringerli a porsi interrogativi nuovi in una realtà che cambia. Una bella figura di pescatore anziano che cerca di trasmettere i suoi valori alle generazioni future, una donna che non vuole rinunciare a cambiare la propria vita, un ragazzo che si interroga su cosa fare ed una famiglia che ci racconta la storia di molte famiglie e funge da modello. Scene di intensa bellezza e poesia girate sott’acqua mentre scorrono davanti ai nostri occhi quaderni e oggetti di immigrati, insieme a scene di minor bellezza ma ugualmente intense.
Una pellicola da vedere per formarsi una idea personale delle vicende e per rivalutare le figure degli anziani, fonte di saggezza e grande risorsa di un popolo.Qualcuno ebbe a dire che la civiltà di un popolo si misura da quanto sono considerati gli anziani.. e questo dovrebbe far riflettere tutti noi..