Studi, ricerche, dibattiti in occasione del decennale della scomparsa
SIENA. Oggi, sabato 2 aprile, alla presenza del Rettore Francesco Frati si è concluso all’Università di Siena il convegno “Intorno a Omar. Studi, ricerche, dibattiti”, dedicato al semiologo Omar Calabrese a dieci anni dalla sua scomparsa.
Tre giornate ricche di conversazioni, approfondimenti e confronti, che hanno raccolto a Siena colleghi, allievi di diverse provenienze e generazioni, insieme ad altri più giovani studiosi che hanno conosciuto Calabrese anche solo attraverso la lettura dei suoi saggi. Infatti, l’occasione ha unito i partecipanti non solo intorno al ricordo del professore che ha contribuito a fondare all’Università di Siena un punto di riferimento per gli studi semiotici nel campo delle arti, dei media, della politica e della cultura, con l’istituzione di insegnamenti, corsi di laurea, dipartimenti e dottorati di ricerca internazionali, e portando l’abilità analitica e il vigore della riflessione anche al di fuori dei corridoi accademici.
La comunità di voci si è intrecciata vivacemente intorno al pensiero di Calabrese e al suo continuo e attuale germogliare verso nuovi percorsi di ricerca: un progetto intellettuale, il suo, capace di rivolgersi al futuro e suscitare l’interesse delle più giovani generazioni di studenti, ricercatrici e ricercatori.
I lavori sono stati aperti dal saluto del Rettore Francesco Frati che ha voluto ricordare il semiologo: «Studio, riflessione e condivisione servono a produrre conoscenza, sono le armi pacifiche per allontanare la guerra. Lo facciamo portando avanti le nostre attività di ricerca e creando iniziative come questa, che oggi ricorda il professor Omar Calabrese».
Dopo le sessioni intitolate come alcuni libri epocali di Calabrese – Serio Ludere, il Neobarocco, la Macchina della Pittura – cui hanno partecipato nomi di spicco del panorama internazionale, fra cui Victor Stoichita, Francesco Casetti, Giovanni Careri, Denis Bertrand, Gianfranco Marrone, Isabella Pezzini, Alberto Abruzzese, l’ultima mattinata si è incentrata sulla riflessione di Calabrese su “Mille di questi anni. Semiotica, media e società”.
È seguito il dibattito coordinato da Tarcisio Lancioni, docente di semiotica dell’Università di Siena succeduto nella cattedra che fu di Calabrese, la giornata si è conclusa con il prezioso contributo di Maurizio Bettini, professore emerito dell’ateneo senese, amico e grande collaboratore di Calabrese, intitolato “Bizzarrie gioiose”.
L’evento, che si era aperto lo scorso 31 marzo, è stato organizzato da CROSS, il Centro di Ricerca interateneo di Semiotica e Scienze dell’Immagine intitolato proprio al nome di Omar Calabrese, in collaborazione con l’Associazione Italiana Studi Semiotici (AISS) e con il dipartimento di Scienze Sociali, Politiche e Cognitive dell’Università di Siena.