Sabato 22 ottobre a Siena il romanzo di Massimo D’orzi liberamente ispirato al delitto di Novi Ligure. Tappe accurate di un’inchiesta con tracce di un racconto di formazione
SIENA. Sono da poco passate le dieci di sera quando le agenzie di stampa lanciano la notizia: massacrati a coltellate madre e figlio di otto anni in una cittadina italiana del Nord-Est. Tempo imperfetto. Quindici anni dopo Novi Ligure.
Intorno a questo fatto di sangue realmente accaduto, nella fitta e insidiosa nebbia del mondo della provincia, si muovono un giornalista di nera, due giovani assassini, un magistrato, una psichiatra, una ragazza bellissima.
Sono questi i personaggi di Tempo imperfetto di Massimo D’orzi, regista al suo romanzo d’esordio, che verrà presentato aSiena sabato 22 ottobre 2016, alle ore 17.30, presso la Libreria La Becarelli (via G. Mameli,14).
Insieme all’autore intervengono Francesco Burroni (attore e scrittore) e Federico Romagnoli (scrittore e docente di scrittura creativa). Letture a cura dell’attrice Chiara Savoi.
Con uno stile intenso e coinvolgente, D’orzi ci porta nelle atmosfere di un insolito noir, fondendo le tappe accurate di un’inchiesta con le tracce di un romanzo di formazione, in cui il lettore può contemporaneamente trovare una storia d’amore, una parabola sull’uomo davanti alla legge, considerazioni su diritto e psichiatria, un discorso sul giornalismo.
In questa indagine a sangue caldo sulla mente dei protagonisti, oltre che sui fatti narrati in questa vicenda, l’autore si è avvalso della collaborazione del pubblico ministero Livia Locci che ha condotto le indagini e seguito il processo nei due gradi di giudizio e dello psichiatra Gianfranco De Simone, chiamato a esprimersi sulla questione dibattuta della capacità di intendere e di volere.
“I fatti reali sono un pretesto e una necessità. Il loro limite sta nel fatto che appartengono ad un tempo ed un luogo determinati. La letteratura deve renderli universali, i fatti narrati in un romanzo devono trascendere tempo e luogo determinati dalla realtà”, sostiene l’autore, riconoscendo che il proprio “debito va soprattutto al maestro dell’indagine condotta con la macchina da presa: Michelangelo Antonioni”.
Massimo D’orzi è regista e ha diretto Adisa o la storia dei mille anni (2004), Sàmara (2009), da una sua sceneggiatura originale, Ombre di luce (2011) e Ribelli! (2011), una co-regia con Paola Traverso. Per il teatro ha curato la regia di opere di Sartre, A. Miller, Joyce e Shakespeare. Tempo Imperfetto è il suo primo romanzo.