SIENA.Il 28 e 29 Marzo (sabato h 21.00 – domenica h. 18.15 a San Miniato presso il Centro Civico La Meridiana , via Pietro Nenni 8/A, Teatro2 presenta
lo spettacolo “Antigone in agone”.
Nelle città con spesse mura, nelle città che conservano perfettamente la storia, abbiamo fatto rivivere colei che osa. Colei che nell’agone si butta a capofitto, non certo per sete di gloria, ma per far sentire la sua voce limpida che risuona con una vasta eco nella valle dell’Era.
Qual è la colpa di Antigone? Quella di aver voluto dare sepoltura a suo fratello Polinice anche se il re Creonte aveva scelto per motivi di stato di lasciarlo insepolto, riservando questo diritto al fratello Eteocle accompagnato da gloria e onori. Antigone invece vuole dare sepoltura. Sa che uno “spostamento” è indispensabile per procedere in avanti. Qualcosa si chiude, si sigilla, per far posto ad altro: alla vita.
Sembra che il richiamo di Antigone voglia stanare altre voci che nel fitto dei vicoli, pavide, sussurrano scomode verità. Abbiamo posto Antigone al centro del teatro, al centro del mondo, al centro dei nostri giorni. L’abbiamo fatta parlare con parole antiche che annunciano un futuro ancora immaturo: il futuro di chi sa dire NO. Con EMILIANA PROVENZALE; scene FRANCESCA SANTAMARIA; disegno luci FRANCESCO BURRONI; tecnico fonica luci KARL BROCHOIRE; voce registrata prologo CARLO PASQUINI; assistente alla regia FABRIZIO NOCELLA; testo e regia MILA MORETTI
Nelle città con spesse mura, nelle città che conservano perfettamente la storia, abbiamo fatto rivivere colei che osa. Colei che nell’agone si butta a capofitto, non certo per sete di gloria, ma per far sentire la sua voce limpida che risuona con una vasta eco nella valle dell’Era.
Qual è la colpa di Antigone? Quella di aver voluto dare sepoltura a suo fratello Polinice anche se il re Creonte aveva scelto per motivi di stato di lasciarlo insepolto, riservando questo diritto al fratello Eteocle accompagnato da gloria e onori. Antigone invece vuole dare sepoltura. Sa che uno “spostamento” è indispensabile per procedere in avanti. Qualcosa si chiude, si sigilla, per far posto ad altro: alla vita.
Sembra che il richiamo di Antigone voglia stanare altre voci che nel fitto dei vicoli, pavide, sussurrano scomode verità. Abbiamo posto Antigone al centro del teatro, al centro del mondo, al centro dei nostri giorni. L’abbiamo fatta parlare con parole antiche che annunciano un futuro ancora immaturo: il futuro di chi sa dire NO. Con EMILIANA PROVENZALE; scene FRANCESCA SANTAMARIA; disegno luci FRANCESCO BURRONI; tecnico fonica luci KARL BROCHOIRE; voce registrata prologo CARLO PASQUINI; assistente alla regia FABRIZIO NOCELLA; testo e regia MILA MORETTI