Un paese intero lavora all
MONTICCHIELLO (PIENZA) – Una mitraglia sul palco, puntata contro un popolo in attesa. Inizia così il 48° autodramma del Teatro Povero di Monticchiello, ‘in piazza’ anche quest’anno con un nuovo spettacolo: Tempi veleniferi. Tradizione sperimentale che ogni anno propone un nuovo spettacolo: questa volta dal 25 luglio al 14 agosto, esclusi i lunedì 28 e 4 agosto.
Ogni estate dal 1967 il Teatro Povero porta in piazza uno spettacolo inedito, nell’affascinante cornice del borgo medioevale di Monticchiello, al centro della Val d’Orcia. Spettacoli frutto di un percorso collettivo che per molti mesi occupa tutta la compagnia, guidata dal regista Andrea Cresti. Assemblee, incontri, scalette e copioni; poi prove e la costruzione di un palco sulla ‘nuda’ piazza. Un’attività culturale partecipata, cui prendono parte buona parte degli abitanti del paese, uomini, donne e bambini.
Quest’anno la coincidenza e l’approssimarsi di importanti anniversari hanno stimolato una riflessione sull’incertezza dei tempi, sulle possibilità di sopravvivenza di questa esperienza e delle ragioni ideali che da sempre la animano. Tempi veleniferi, dunque, quelli che seminano veleno nell’anima e nel mondo attorno. Con la certezza che ogni momento di crisi sarà anche ‘velenosa’ occasione per quanti volessero spregiudicatamente approfittarne…
Prologo. Tempi differenti si incrociano sul palco: è il 7 aprile 1944, la comunità del borgo valdorciano aspetta e prega, attonita di fronte alle mitraglie dei soldati nazisti. Simultaneamente, è però anche il luglio 2014. Quella stessa comunità si trova ora sull’orlo di un altro abisso: vi cadrà dentro, perdendosi, o da lì potrà vedere più in profondità, scoprendo una visione di futuri possibili in lontananza? Da qui, la necessità di riavvolgere il filo del proprio passato, evocando un’anima antica: quella di di un mondo contadino che torna, ancora scintillante di vita nella sua lingua accesa. Dalla cadenza di una commedia contadina, patrimonio di questa comunità teatrale, giungono allora il riso e la forza per opporsi. Opporsi al veleno del disinteresse e del disimpegno, che assedia da dentro ciascuno. Ma anche a quello che prolifica attorno: il veleno degli approfittatori della disperazione, di ciarlatani e maghi più o meno aggiornati ai tempi, dispensatori di speranze a basso costo e allestitori di improbabili alberi della cuccagna.
Da quel tempo antico e solo apparentemente comico, arriverà dunque un’altra aria: nuova vita, nuove trame da costruire con l’abilità un po’ sghemba del servo, dell’umile garzone che sa di avere poco ma con quel poco poter molto creare. Fino a sognare di raggiungere la sposa tanto desiderata: quel futuro che, forse, si può ancora acchiappare…
Per prenotazioni online: www.teatropovero.it . Telefoniche: (+39) 0578 75 51 18. Per mangiare, la Taverna di Bronzone, gestita dal Teatro Povero, è aperta a pranzo e a cena, dalla sera del 25 luglio a quella del 17 agosto.
Ogni estate dal 1967 il Teatro Povero porta in piazza uno spettacolo inedito, nell’affascinante cornice del borgo medioevale di Monticchiello, al centro della Val d’Orcia. Spettacoli frutto di un percorso collettivo che per molti mesi occupa tutta la compagnia, guidata dal regista Andrea Cresti. Assemblee, incontri, scalette e copioni; poi prove e la costruzione di un palco sulla ‘nuda’ piazza. Un’attività culturale partecipata, cui prendono parte buona parte degli abitanti del paese, uomini, donne e bambini.
Quest’anno la coincidenza e l’approssimarsi di importanti anniversari hanno stimolato una riflessione sull’incertezza dei tempi, sulle possibilità di sopravvivenza di questa esperienza e delle ragioni ideali che da sempre la animano. Tempi veleniferi, dunque, quelli che seminano veleno nell’anima e nel mondo attorno. Con la certezza che ogni momento di crisi sarà anche ‘velenosa’ occasione per quanti volessero spregiudicatamente approfittarne…
Prologo. Tempi differenti si incrociano sul palco: è il 7 aprile 1944, la comunità del borgo valdorciano aspetta e prega, attonita di fronte alle mitraglie dei soldati nazisti. Simultaneamente, è però anche il luglio 2014. Quella stessa comunità si trova ora sull’orlo di un altro abisso: vi cadrà dentro, perdendosi, o da lì potrà vedere più in profondità, scoprendo una visione di futuri possibili in lontananza? Da qui, la necessità di riavvolgere il filo del proprio passato, evocando un’anima antica: quella di di un mondo contadino che torna, ancora scintillante di vita nella sua lingua accesa. Dalla cadenza di una commedia contadina, patrimonio di questa comunità teatrale, giungono allora il riso e la forza per opporsi. Opporsi al veleno del disinteresse e del disimpegno, che assedia da dentro ciascuno. Ma anche a quello che prolifica attorno: il veleno degli approfittatori della disperazione, di ciarlatani e maghi più o meno aggiornati ai tempi, dispensatori di speranze a basso costo e allestitori di improbabili alberi della cuccagna.
Da quel tempo antico e solo apparentemente comico, arriverà dunque un’altra aria: nuova vita, nuove trame da costruire con l’abilità un po’ sghemba del servo, dell’umile garzone che sa di avere poco ma con quel poco poter molto creare. Fino a sognare di raggiungere la sposa tanto desiderata: quel futuro che, forse, si può ancora acchiappare…
Per prenotazioni online: www.teatropovero.it . Telefoniche: (+39) 0578 75 51 18. Per mangiare, la Taverna di Bronzone, gestita dal Teatro Povero, è aperta a pranzo e a cena, dalla sera del 25 luglio a quella del 17 agosto.