La stagione di Montepulciano rilancia la qualità e la partecipazione popolare. Debutto l’8 dicembre con Sabina Guzzanti e Giorgio Tirabassi
MONTEPULCIANO. Il Teatro Poliziano presenta un cartellone ricco di celebrità per la stagione 2022-23 che vuole rilanciare la qualità artistica e la partecipazione popolare. Alternando i diversi generi dell’espressione teatrale, la Fondazione Cantiere Internazionale d’Arte afferma l’intento di mantenere la propria autonomia culturale, con un programma che si rivolge ai diversi pubblici di Montepulciano e del territorio. È proprio incentrato sugli spettatori il debutto con Sabina Guzzanti e Giorgio Tirabassi, mentre per la commedia ci si affida a Marisa Laurito. A ritmo di tango incedono prosa, musica e danza con Paolo Fresu, Ugo Dighero e altri otto interpreti, per poi lasciare la scena al sodalizio più dirompente degli ultimi vent’anni, quello di Antonio Rezza e Flavia Mastrella, Leoni d’oro alla carriera; saranno poi Lino Guanciale e Francesco Montanari a mettere in scena un confronto avvincente, fino all’ultimo atto che evidenzia la narrazione ironica e profonda di Andrea Pennacchi. Per i sei appuntamenti in programma, gli abbonati della stagione precedente potranno confermare i propri posti.
Nella serata inaugurale, giovedì 8 dicembre alle 21.15, si rivolgono direttamente alla platea i due ben noti protagonisti: Sabina Guzzanti arriva per la prima volta a Montepulciano insieme a Giorgio Tirabassi con “Le verdi colline dell’Africa”, una pièce divertente e irriverente che elabora il testo di culto Insulti al pubblico di Peter Handke.
È una commedia con tutti i crismi “Persone naturali e strafottenti”, in agenda per sabato 14 gennaio 2023; forte della sua esperienza nelle diverse declinazioni dello spettacolo, la capocomica Marisa Laurito sarà affiancata da Giovanni Anzaldo, Livio Beshir e Giancarlo Nicoletti, il quale firma anche la regia di un titolo che ha contribuito ai successi del suo autore Giuseppe Patroni Griffi.
Giovedì 2 febbraio c’è “Tango Macondo – il venditore di metafore”, spettacolo tra i più attesi dell’anno nelle scene nazionali, un progetto che coniuga recitazione, musica e coreografie, coinvolgendo Paolo Fresu (trombettista tra i più autorevoli del jazz europeo), gli attori Ugo Dighero, Rosanna Naddeo e Paolo Li Volsi, i danzatori Luca Alberti, Alice Pan, Valentina Squarzoni e Francesca Zaccaria; il contrappunto tra il bandoneon di Daniele Bonaventura e l’organetto di Pierpaolo Vacca scandisce un viaggio che arriva nella città immaginaria di Macondo; da un romanzo di Salvatore Niffoi, è Giorgio Gallione a curare drammaturgia e regia.
Binomio ineguagliabile del teatro contemporaneo, Antonio Rezza e Flavia Mastrella, si muovono tra palcoscenici, cinema e libri, potendo vantare il Leone d’oro alla carriera che ne suggella il prestigio: al Poliziano propongono sabato 11 febbraio “Pitecus”, un andirivieni di personaggi in un microcosmo disordinato.
Giovedì 16 marzo tocca a Lino Guanciale e Francesco Montanari, due mattatori affermatisi nel grande schermo e in quello piccolo, qui impegnati in un dialogo serrato tra un giornalista d’inchiesta e colui che viene considerato “L’uomo più crudele del mondo”, una definizione che dà il titolo allo spettacolo scritto e diretto da Davide Sacco.
La serata conclusiva, domenica 26 marzo, annovera una figura illustre che porta anche in tv il suo teatro di parola: si tratta di Andrea Pennacchi che in questa occasione interpreta “Mio padre – appunti sulla guerra civile”, una ricerca intessuta tra eventi storici e affetti personali, impreziosita dalle esecuzioni musicali di Giorgio Gobbo, Graziano Colella e Gianluca Segato.
Info e prenotazioni www.fondazionecantiere.it.