Un brano di Haendel con una coregrafia particolare ha chiuso la festa
MONTEPULCIANO. Sabato scorso, il Teatro Poliziano era gremito per la cerimonia delle borse di studio: da Siena Jazz alla Fondazione Musei Senesi, dagli amministratori ai musicisti, erano in platea i rappresentanti delle più significative realtà locali. Sette gli allievi premiati con i riconoscimenti offerti dagli sponsor e dalla Fondazione Cantiere Internazionale d’Arte, per un montepremi totale di 3.200 euro. La novità è stata la consegna dei premi di partecipazione: sono infatti state assegnate gratificazioni da 50 euro ciascuna per tutti gli allievi selezionati dai rispettivi insegnanti. Per la prima volta anche il direttore artistico del Cantiere Internazionale d’Arte, Detlev Glanert, ha deciso di offrire ben due riconoscimenti.
La borsa di studio “Guido Masneri” per il miglior allievo in assoluto è andata a Matteo Guasconi (pianoforte) di Castiglione d’Orcia. Dalla sezione distaccata di Cetona, Simone Cuicchio è stato premiato come miglior pianista. Il più piccolo è stato Eugenio Lizio-Bruno che a soli 8 anni ha rivelato il suo talento alla batteria. La frazione di Abbadia di Montepulciano ha invece espresso quattro dei sette vincitori: si tratta di Luigi Barcucci (chitarra elettrica), Irene Di Gioia (violino), Giuditta Di Gioia (flauto) e Leonardo Bove (violino) che si è aggiudicato la menzione speciale della giuria.
Un concerto collettivo che ha visto esibirsi più di 200 musicisti, componenti di tutte le formazioni che fanno capo all’istituzione poliziana. Il Coro delle voci bianche, la Corale Poliziana, l’Orchestra da camera poliziana, la Piccola orchestra, l’Orchestra junior e la Banda comunale. Ma è stato il finale pirotecnico a conquistare gli applausi più calorosi: un’orchestra di ottanta elementi, dislocata tra palcoscenico e palchetti e condotta contemporaneamente da tre direttori, ha eseguito “Musica per i reali fuochi d’artificio” di Haendel con un’imprevedibile scenografia conclusiva: una pioggia di coriandoli e stelle filanti che ha amplificato le suggestioni dell’esibizione.
Detlev Glanert, direttore artistico del Cantiere Internazionale d’Arte, ha sottolineato l’importanza della didattica musicale nell’ottica di un vero cantiere permanente della cultura e ha poi ricordato che l’Istituto di Musica festeggerà nel 2020 i suoi tre secoli di vita: un traguardo di cui Montepulciano deve essere orgogliosa. Piero Di Betto, legale rappresentante della Fondazione Cantiere, ha messo in luce i nuovi progetti realizzati dall’Istituto di Musica: “In questo momento di difficoltà, ha chiuso Di Betto, i risultati che vediamo qui stasera, questi ragazzi che conquistano il loro futuro con la fatica dello studio e dell’istruzione, tutto questo clima ci rivela la necessità di investire nella cultura per costruire una società migliore”.