Un fenomeno dilagante da "leggere" nel film
di Paola Dei
SIENA. 19 anni lei, 50 dichiarati lui, che in realtà ne ha invece quasi 60. Un volto struccato e l’innocenza di una ragazza che, figlia di una infermiera e di un muratore, sta cercando di costruirsi la carriera all’Università come studente di lingue. Questo uno dei primi fotogrammi del Film Student Service, una pellicola denuncia di Emanuelle Bercot che ha realizzato l’inchiesta-indagine per conto della televisione Canal+ ma che poi ne ha tratto un film dove purtroppo si narra la triste realtà di un numero impressionante di ragazze -40.000 in base ai dati forniti da fonti autorevoli- che per studiare e pagarsi gli studi, l’affitto, i libri, e quant’altro, decidono di prostituirsi.
“Quando ho iniziato l’Università credevo che tutto fosse semplice ma mi sbagliavo!” dirà Laura, la protagonista del Film interpretata dalla giovane attrice Debora Francois, una stella nascente belga che ha esordito al cinema con L’Enfant, diretto da Jean Pierre e Luc Dardenne, vincitore della Palma d’oro al Festival di Cannes 2005 e che qui veste i panni della vera Laura D. della quale è uscito recentemente in Francia il libro dove ella racconta la sua storia. Una storia cruda che porta la vera Laura a trasformarsi in prostituta rinunciando ai suoi sogni. Unica motivazione? “..si guadagna bene, il lavoro è stimolante ma dietro ad ogni porta c’è sempre un rischio… e così ho fatto del piacere il mio lavoro!”
Cosa trova dietro ad ogni porta Laura lo racconta nel libro che la regista trasforma in fotogrammi all’interno dei quali non ci viene risparmiato nulla… Tutto comincia con Joe, il primo uomo, conosciuto chattando su Internet, una figura losca che si mostra bonario e che cerca di metterla a proprio agio dicendole: “io non amo le professioniste, non possono avere l’aria innocente che hai tu!” e ancora “.. niente di immorale. C’è chi vende e c’ è chi lo compra!”. Laura giura a se stessa che Joe sarà l’unico e il solo e che poi tutto finirà in una bolla di sapone, ma il denaro e l’euforia del potersi pagare tutto ciò che prima non poteva compresa la mensa studentesca, tanto da svenire in classe per la fame, le fanno dimenticare quanto aveva promesso a se stessa e la giostra continua in un incalzare di personaggi che vanno dal grottesco al torbido, amplificati probabilmente nel loro modo di comportarsi dall’occhio della regista. Laura ed i suoi sogni, Laura e le speranze, Laura e la realtà, una realtà che purtroppo la conduce alla scoperta del sesso a pagamento ed alla mercificazione del piacere.
Un film da osservare senza l’occhio moralistico ma soltanto con quello del benessere psico-fisico e del piacere vero. Sostiene Alexander Lowen, padre della bioenergetica, che il migliore dei cocktail quando non si ha sete non può eguagliare il piacere che dà un bicchiere d’acqua quando si ha sete. Il film non è un capolavoro e la regista non ha saputo cogliere la parte più intimistica vissuta dalla ragazza ma vale comunque la pena di vederlo per conoscere un fenomeno sempre più dilagante attraverso la vita di una ragazza che sta pericolosamente in bilico fra innocenza e malizia e che l’attrice, un talento nascente riesce ad interpretare magistralmente.