SIENA. “Storie sommerse del San Niccolò” è il nuovo romanzo, pubblicato da Betti Editrice, di Marina Berti. Storie al plurale raccontate nel diario di Emilia e che ritornano alla luce grazie alla passione dei due giovani protagonisti: il milanese professore di matematica, Duccio, e la senese guida turistica, Costanza, proprietaria del diario che racconta le vicende di tanti sommersi dell’Istituto Psichiatrico San Niccolò. Storie verosimili di malati di mente o presunti tali che fecero l’esperienza del manicomio senese nel periodo di occupazione nazifascista della città. Narrazioni che sono testimonianze di una realtà storica passata di cui fare memoria. “Il romanzo – spiega l’autrice – è il risultato di un’attenzione verso la tematica della follia che ho sempre avuto, ma che è cresciuta quando visitai, con i miei studenti, l’ex manicomio senese. Successivamente ebbi l’opportunità di incontrare Andrea Friscelli che stava, e sta, facendo un lavoro di ricerca nell’archivio del San Niccolò e che ha raccolto le storie di alcuni dei pazienti in un volume, “Il villaggio delle anime perse”: le sue storie hanno ispirato le vicende dei personaggi del mio romanzo.” L’impianto narrativo di “Storie sommerse del San Niccolò” è fiction, la vicenda di Duccio e Costanza che si incontrano al Santa Maria della Scala, in occasione della mostra “Genialità nella follia”, è frutto della fantasia di Marina Berti; molte storie, modificate nei dettagli, sono però ispirate alle vicende reali di personaggi che hanno vissuto parte della loro esistenza in quel contesto, o in contesti simili come può essere stato quello di Volterra, l’altro grande istituto psichiatrico toscano. Anche questa fatica, come già era successo con i due romanzi precedenti, “La pietà dei ricordi per Jon” e “I racconti di Villa Esmeralda”, evidenzia l’interesse dell’autrice per le vicende di chi è costretto a confrontarsi con la drammaticità dell’esistenza; vicende che sono narrate in uno stile rapido, a volte secco, che rende la lettura fruibile anche per chi è meno abituato a trascorrere del tempo sulle pagine dei libri.