L'8 marzo celebrato attraverso un libro e la sua autrice. Al Santa Maria della Scala
<!–
/* Font Definitions */
@font-face
{font-family:Helvetica;
panose-1:2 11 6 4 2 2 2 2 2 4;
mso-font-charset:0;
mso-generic-font-family:swiss;
mso-font-pitch:variable;
mso-font-signature:536902279 -2147483648 8 0 511 0;}
@font-face
{font-family:Times;
panose-1:2 2 6 3 5 4 5 2 3 4;
mso-font-charset:0;
mso-generic-font-family:roman;
mso-font-pitch:variable;
mso-font-signature:536902279 -2147483648 8 0 511 0;}
/* Style Definitions */
p.MsoNormal, li.MsoNormal, div.MsoNormal
{mso-style-parent:””;
margin:0cm;
margin-bottom:.0001pt;
mso-pagination:widow-orphan;
font-size:12.0pt;
mso-bidi-font-size:10.0pt;
font-family:Times;
mso-fareast-font-family:Times;
mso-bidi-font-family:”Times New Roman”;}
@page Section1
{size:612.0pt 792.0pt;
margin:70.85pt 2.0cm 2.0cm 2.0cm;
mso-header-margin:36.0pt;
mso-footer-margin:36.0pt;
mso-paper-source:0;}
div.Section1
{page:Section1;}
–>
/* Style Definitions */
table.MsoNormalTable
{mso-style-name:”Tabella normale”;
mso-tstyle-rowband-size:0;
mso-tstyle-colband-size:0;
mso-style-noshow:yes;
mso-style-parent:””;
mso-padding-alt:0cm 5.4pt 0cm 5.4pt;
mso-para-margin:0cm;
mso-para-margin-bottom:.0001pt;
mso-pagination:widow-orphan;
font-size:10.0pt;
font-family:”Times New Roman”;
mso-ansi-language:#0400;
mso-fareast-language:#0400;
mso-bidi-language:#0400;}
SIENA. L’incontro, ad ingresso libero, promosso dall’Associazione senese Donna chiama Donna ed il Comune di Siena, è con la giornalista e scrittrice Nicoletta Sipos per il prossimo 12 marzo alle ore 16,30 nella Sala biblioteca del complesso museale Santa Maria della Scala, e rappresenta, indubbiamente, un momento di riflessione critica sulla condizione femminile.
“Leggendo il libro della Sipos Il buio oltre la porta. Storia di una violenza familiare è forte – ha commentato l’assessore alle Pari opportunità Paola Rosignoli che sarà presente all’appuntamento – la considerazione di quanto sia ancora importante celebrare la Festa dell’8 marzo, perché nonostante la conquista giuridica di una parità di genere, l’universo femminile, in tutte le parti del mondo, comprese quelle più civilizzate e moderne, paga, ancora, le conseguenze di antichi retaggi culturali dove l’uomo è il padrone indiscusso della donna”.
“Un matrimonio da favola – scrive l’autrice – una casa da sogno, un corpo pieno di lividi”. Questa è la storia di Alice (persona reale, ma nome di fantasia, che in sé racchiude la quotidianità di soprusi vissuti da milioni di donne), laureata e sposata con Fabio, un affermato professionista, dal quale ha avuto tre figli: Silvia, Fabiana e Valerio.
La relazione con quello che diventerà l’orco della sua vita era iniziata con un “ti amo come non amerò mai più nessuno. Ci sposeremo e ti farò felice”. La realtà, invece, sarà ben diversa. Schiaffi, pugni, pestaggi a sangue. Umiliata, distrutta nell’animo e nel corpo, Alice non riesce a ribellarsi. Subisce in silenzio non ammettendo neppure a se stessa l’incubo che sta vivendo. Si convince di essere in qualche modo “inferiore” al marito. Più sprovveduta, meno capace: “ho affidato la mia vita a Fabio e, per un perverso meccanismo, mi sono convinta che, lontano da lui, perderei ogni valore sociale, ogni possibilità di essere apprezzata”.
Una considerazione assurda quanto frequente. Purtroppo. La stessa che accomuna oltre 7 milioni di donne, che hanno subito degli abusi di vario tipo dai mariti e parenti: “Una persecuzione che passa sotto silenzio”, scrive la Sipos, che con la sua esperienza di redattore capo del settimanale Chi, durante gli anni ha raccolto centinaia di storie, e con la protagonista del libro ha stretto un patto di sorellanza.
“Una persecuzione che riguarda le persone più povere, quelle provviste di meno cultura, ma tocca anche la buona borghesia”. La stessa alla quale appartiene la famiglia di Alice. La stessa che non riesce a vedere il dramma di una figlia abusata dal marito, che arranca per trovare il coraggio di intervenire, fino a quando l’evidenza non può essere più celata. Alice troverà il coraggio di lasciare la sua vita da incubo, solo quando, finalmente, troverà qualcuno a sorreggerla: la figlia Silvia e la madre.
Si ribella all’ennesima violenza di Fabio. Per la prima volta riesce a reagire. Lo affronta, tenendogli testa “se osi sfiorarmi, questa volta ti ammazzo”. Lui indietreggia. Lei ha vinto. Ha riconquistato la sua vita. “Non posso più andare avanti così – confessa a se stessa -. Anzi non voglio”.